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sabato 15 marzo 2014

IL BIOGAS NON PASSA L'ISTRUTTORIA REGIONALE

L'impianto a biogas di Revoltante
La trasformazione dell'impianto a biogas di Revoltante non si farà. Proprio venerdì, infatti, è arrivata in municipio la comunicazione del Dipartimento ambiente – Settore tutela atmosfera, della Regione Veneto, che elenca i «motivi ostativi all'accoglimento dell'istanza» presentata il 14 febbraio dalla Società Agricola Martinelle energia srl.
«L'istanza» prevedeva che l'impianto attualmente esistente e che produce meno di un megawatt di energia elettrica da biogas mediante la digestione anaerobica di biomasse di origine agricola (in sostanza entrano scarti di lavorazione agricola o piante appositamente coltivate allo scopo, esce energia elettrica), venisse trasformato in un impianto che utilizza la frazione umida dei rifiuti solidi urbani per generare biogas e, quindi, energia elettrica.
Sono sostanzialmente due le contestazioni che vengono mosse dagli uffici regionali alla società: che la gestione dei rifiuti urbani spetta, come stabilito dalla legge regionale, all'Ambito territoriale ottimale e ai costituendi consigli di bacino, non ai privati; che la modifica dell'impianto richiesta, definita «non sostanziale» dalla Martinelle energia srl, in realtà è «sostanziale» perché in tale categoria rientrano, sempre per legge, le modifiche che comportano l'utilizzo di un diverso «combustibile rinnovabile» per l'alimentazione. In questo caso rifiuti umidi al posto di biomasse vegetali.
I tecnici regionali, comunque, invitano la Martinelle energia a far pervenire entro dieci giorni «specifiche osservazioni eventualmente anche corredate da documentazione a supporto dell'istanza in oggetto che consentano di rivalutare gli elementi e le informazioni inizialmente prodotti».
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In altre parole la società ha ancora una possibilità di far valere le sue ragioni ma sembra difficile che possa riuscirci, dato che le contestazioni degli uffici regionali colpiscono alla base il progetto, smontandone i presupposti essenziali.

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