Pagine

lunedì 29 marzo 2021

IMPIANTO DI BIOMETANO A CA' VENIER, ANCHE LA LEGA CONTRARIA: «TROPPO VICINO ALLE CASE, MA NON CHIUDIAMO A CHI INVESTE»

La sezione cavarzerana della Lega, intitolata a Mattia Schiorlin, nonché il gruppo consiliare manifestano la propria contrarietà all'impianto a biometano previsto a Ca' Venier, e ritengono doveroso condividere con la cittadinanza quanto è successo nel corso dell’ultimo anno. «Il giorno 9 aprile 2020 - si legge in una nota - la società Cavarzere Green Energy di Bovolone presentava al Comune di Cavarzere un progetto finalizzato alla costruzione di un impianto di produzione di biometano e sua liquefazione, alimentato da sottoprodotti di origine agricola, da realizzarsi nella località di Cà Venier.
Per molti mesi, l’amministrazione comunale ha tenuto segreto il progetto, non condividendolo né con le forze dell’opposizione, né con parte della sua stessa maggioranza. Nell’agosto 2020, dopo bene quattro mesi dalla ricezione del progetto, una forza di maggioranza chiedeva pubblicamente al sindaco Tommasi se esistesse un progetto avente ad oggetto l’impianto a biometano. Nel settembre 2020 veniva confermato il deposito del progetto, senza condividere alcun documento con alcun consigliere. Dopo ulteriori tre mesi di assoluto silenzio, senza il coinvolgimento attivo di cittadinanza e forze politiche, veniva convocata in data 15 dicembre la III commissione consiliare, durante la quale veniva presentato appunto tal progetto. La Regione peraltro aveva indetto la conferenza dei servizi in data 18 novembre, cioè un mese prima della convocazione poc’anzi menzionata. Le forze politiche di opposizione venivano dunque a conoscenza del progetto e dei relativi allegati solamente in data 15 dicembre e, di fretta e furia, veniva loro chiesto di opporsi al progetto».
Dopo l'excursus storico, la Lega afferma di non essere «per i no a prescindere, e preferiamo informarci e analizzare tutti gli aspetti di un progetto così complesso. A differenza delle forze politiche che amministrano il paese (si spera ancora per poco), abbiamo visitato un impianto similare a quello richiesto, interpellato tecnici specifici della materia e chiesto un parere alle associazioni di categoria. Che l’amministrazione, è bene ribadire, ha totalmente dimenticato». Le associazioni di categoria e ambientaliste, in primis Legambiente, e le Regioni sostengono questo tipi di impianti: esempi di economia circolare a valenza ambientale, considerando che entro il 2030 il 10% degli impianti di energia rinnovabile funzioneranno a biometano. Tuttavia la Lega si dichiara apertamente contraria al progetto presentato, in quanto «troppo vicino al centro, troppo vicino all’aasi protetta delle Marice e inopportuno in quel sito specifico».
Venerdì scorso, alla seduta del consiglio comunale, l'amministrazione aveva presentato un ordine del giorno del quale chiedeva la massima condivisione: ma, sostiene la forza di opposizione, «inoltrandolo alla minoranza solamente 36 ore prima della seduta consiliare; alla commissione del 23 marzo 2021, infatti, l’assessora Paparella e la maggioranza si presentavano senza un documento da condividere e senza fornire ulteriore informazioni». La minoranza, comunque, aveva elaborato piccole modifiche e si era resa disponibile a votare all’unanimità il documento da inoltrare alla Regione, unico soggetto deputato al rilascio delle autorizzazioni. «La maggioranza - prosegue il comunicato leghista - invece di recepire le modifiche che riguardavano alcune inesattezze del documento, rimanendo ferma nel “prendere o lasciare” non ha voluto condividere alcunché, rigettando le richieste della minoranza».
La Lega sostiene di «aver fatto prevalere il proprio senso civico, e ritenendo che un documento all’unanimità fosse la soluzione migliore per i cittadini di Cavarzere e per il paese, abbiamo deciso di votare il documento presentato, pur evidenziando il comportamento vergognoso del sindaco, della giunta e della maggioranza tutta. Ad oggi siamo ancora in attesa di risposte, quali l’eventuale livello occupazionale che il progetto porterebbe, le opere di compensazione o le indennità di disagio previste. Tutte domande alle quali il sindaco e la giunta hanno glissato». Conclude la nota: «Siamo contrari a questo progetto specifico, ma al tempo stesso non possiamo e non dobbiamo essere contrari a tutti gli imprenditori che, si spera in futuro, potranno portare investimenti alla città. I dinieghi a prescindere hanno portato, nel recente passato, a vedere svilupparsi le aree confinanti con Cavarzere, e quest'ultima bloccata nell’immobilismo e nella perdita di servizi, abitanti e appeal per gli investitori».

EX MACELLO ADIBITO AD ATTIVITÀ PRODUTTIVE E NON A FINI SOCIALI: PARISOTTO RICORDA ALLA GIUNTA GLI ATTI UFFICIALI DAL 2014

«Cambiare la destinazione d’uso dell’ex macello ristrutturato non è possibile, si rischierebbe di perdere il finanziamento a fondo perduto». Lo sostiene Pier Luigi Parisotto, capogruppo della lista Tricolore, a un mese dall’inaugurazione del primo stralcio di lavori per il recupero dell’ex macello di via Marconi a Cavarzere. Una precisazione che mette in chiaro come all’interno dell’area restaurata non ci sarà spazio per altro, se non per attività produttive.
«Il 25 febbraio scorso - osserva Parisotto - ne è stato inaugurato il primo stralcio. Da tempo il sindaco Henri Tommasi e i suoi assessori si sono cimentati con comunicati stampa, quanto mai fantasiosi, attorno alle probabili destinazioni d’uso di questo edificio recuperato. Potremmo chiamarla pubblicità ingannevole. E qualche giorno fa anche Sinistra Italiana è intervenuta sull’argomento, ma ponendo una semplice domanda: "Quale utilizzo era stato dichiarato dal sindaco Tommasi al momento della richiesta del finanziamento ministeriale, a valere sui fondi del Patto territoriale dell’area sud della provincia?”».
I dubbi dell'ex sindaco paiono fondarsi sopra atti ufficiali: «È proprio vero - argomenta il consigliere di opposizione - che con l’avanzare dell’età si corre il rischio di dimenticare le cose fatte, ma nella pubblica amministrazione e nei Comuni esistono gli atti ufficiali. Quelli che sindaco e assessori non leggono, o meglio: molto spesso fanno finta che non esistano, arrivando a sparare slogan semplicemente fasulli. Nel 2014 gli attuali dirigenti di Sinistra Italiana erano in maggioranza con il sindaco Tommasi, e il 27 novembre la giunta comunale approvò la richiesta di finanziamento di 900mila euro (attraverso la Provincia di Venezia) al Ministero dell’Economia, grazie a un progetto del 2008 della mia giunta, lasciato in eredità a questo sindaco come molti altri.
Un progetto - continua Parisotto - che Tommasi ha aggiornato solo nei costi, chiedendo di finanziare questo intervento per farne un "luogo atto a ospitare attività di start-up di imprese artigianali, mercatino di prodotti a km zero, con relativi uffici di servizio e sala conferenze per la valorizzazione dei prodotti locali”. Il finanziamento veniva concesso, e i lavori (secondo le previsioni dell’allora giunta Tommasi) sarebbero dovuti iniziare nel 2015 e terminare nel 2016, con collaudo nel 2017. Ma come al solito, per tutte le poche opere pubbliche create da questo sindaco, i tempi sono un optional: tanto che i lavori iniziarono il 5 novembre 2018 e, anziché terminare il 5 ottobre 2019 come da contratto, sono stati conclusi all’inizio del 2021».
In questi sette anni, prosegue l'esponente della minoranza, «la giunta di centrosinistra e i partiti che la sostengono hanno celebrato il progetto come "uno spazio rinnovato", "un nuovo centro d’affari", "servizi per bimbi e anziani", fino all’inaugurazione: quando insistevano per la destinazione sociale della rinata struttura. Salvo poi ricordarsi (in questo caso, solo Sinistra Italiana e solo pochi giorni fa) come era partita la richiesta di finanziamenti del 2014 e con quale destinazione d’uso».
Sulla scorta degli atti ufficiali esistenti - postula il capogruppo di Tricolore - «è chiaro che la destinazione d’uso del recuperato ex Macello non possa essere che quella originale dichiarata dalla giunta e dal sindaco Tommasi nel 2014. A meno che nel frattempo il sindaco, o chi per esso ad insaputa di tutti, non sia stato autorizzato dalla Città Metropolitana di Venezia, sentito il Ministero dell’Economia, a mutarla. Cosa che non mi risulta, dalla lettura di tutti gli atti ufficiali esistenti.
Quindi l’ex macello dovrà essere destinato a luogo per attività produttive, e tutto quello che è stato fin qui sbandierato dal sindaco e dai suoi assessori altro non erano che parole al vento, sogni, o più semplicemente propaganda elettorale. L’unica certezza che rimane - conclude Pier Luigi Parisotto - è che cambiare la destinazione d’uso oggi senza esserne autorizzati può equivalere a perdere il finanziamento a fondo perduto, e doverlo restituire per intero. Per cui, agli attuali amministratori, ricordo il saggio detto popolare: "uomo avvisato, mezzo salvato”».

giovedì 25 marzo 2021

FRATELLI D'ITALIA CONTRO IL BIOMETANO A CA' VENIER: «PARERI CONTRASTANTI DAGLI ENTI, CONSUMA SUOLO ED È VICINO ALLE CASE»

Anche il circolo cavarzerano di Fratelli d'Italia si oppone alla realizzazione dell'impianto per la produzione di biometano nella zona di Ca' Venier. «La questione è molto sentita dalla cittadinanza - esordisce la nota - la preoccupazione riguarda soprattutto la salute e la sicurezza dei cittadini, oltre al rispetto del territorio. L’impianto andrebbe ad occupare una vasta area a ridosso del centro, determinando un importante consumo di suolo, proprio dove l’amministrazione comunale ha da poco deciso di riqualificare il territorio riducendo la destinazione industriale a favore delle aree verdi. Il sito inoltre sorgerebbe a meno di un chilometro da un’area protetta (la palude delle Marice), determinando pericoli per la sua salvaguardia, oltre alle case vicinissime».
C’è poca chiarezza, secondo il partito della destra, anche per quanto riguarda i dati degli impatti relativi agli odori e ai rumori, dato il funzionamento h24 dell’impianto, nonché all’impatto in una viabilità già fragile. La speranza è che vengano fornite risposte rassicuranti alla cittadinanza: «Stabilimenti del genere non devono sorgere nelle vicinanze dei centri abitati, ma in prossimità dei centri di produzione del relativo materiale organico».
I pareri degli enti coinvolti sono contrastanti: «La Città Metropolitana di Venezia - osserva FdI - spiega come l’utilizzo delle matrici indicate per l’alimentazione dell’impianto siano idonee, che l’intervento sia compatibile con il sistema della rete ecologica provinciale e dà parere favorevole anche relativamente agli accessi viari per l’approvvigionamento. Il Consorzio di Bonifica, dal canto suo, rilascia il parere favorevole sotto il solo aspetto idraulico, ponendo però alcune condizioni rispetto alla raccolta delle acque nere, la quota dei fabbricati e delle superfici verdi.
Il dipartimento di prevenzione della ULSS 3 - continua il comunicato - rispetto alla relazione presentata dall'impresa rileva che una solida dimostrazione di assenza di impatti sul benessere e la salute dei residenti nei luoghi ricettori più prossimi al sito, in qualsiasi condizione ordinaria e straordinaria di esercizio, non sia ricavabile. Cioè dai documenti che l'azienda ha fornito non è chiaro se ci potranno essere o meno impatti verso i residenti. Parere favorevole infine dalla Soprintendenza, subordinatamente al rispetto delle indicazioni relative alla tutela archeologica». Troppi pareri contrastanti, quindi: «Ci aspettiamo - conclude Fratelli d'Italia - che tutte le forze politiche di Cavarzere dicano no. E non per l'insediamento di nuove aziende, ma per le location dei loro impianti».

mercoledì 24 marzo 2021

UFFICI POSTALI NELLE FRAZIONI, CONCLUSA LA RACCOLTA DI FIRME CON 1750 SOTTOSCRIZIONI PER POTENZIARE IL SERVIZIO

Si è conclusa la raccolta di firme per la difesa del servizio postale nelle frazioni di Boscochiaro, San Pietro e Rottanova. Lo comunica il consigliere comunale Emanuele Pasquali, il quale ringrazia i 1750 cittadini che hanno firmato l'appello per potenziare gli uffici: «Quasi tutti gli abitanti delle frazioni l'hanno sottoscritto - esordisce l'esponente dell'opposizione - e mi hanno esortato a non mollare questa battaglia, in difesa dei territori periferici pesantemente colpiti».
Pasquali è rimasto impressionato «dai cittadini di Rottanova che hanno atteso alle prime luci dell'alba il proprio turno davanti all'ufficio postale, giovedì scorso, rintanati nelle proprie autovetture per ritirare la pensione. Per non parlare degli anziani di Boscochiaro, costretti a estenuanti file, per via della riduzione dei giorni di apertura, da 6 a 3. A San Pietro la situazione è ancora più desolante, ovvero la serranda abbassata».
Il plico delle firme sarà trasmesso alla direzione delle Poste di Venezia, per far presente che i territori marginali reclamano la presenza del servizio: «Con la scomparsa degli sportelli bancari - nota il consigliere - nelle frazioni gli uffici postali sono diventati i punti di riferimento per i risparmi delle persone più anziane».
Non manca una critica alla giunta: «Mi spiace solamente - sferza il promotore della raccolta di firme - che il mio appello non sia stato raccolto dalla maggioranza politica che amministra Cavarzere. La risposta ricevuta all'interrogazione consiliare presentata lo scorso agosto, e discussa nell'ultima seduta, ha dell'incredibile. Il sindaco ha fatto presente che questo è un problema di molti territorio e che negli anni scorsi "aveva sentito" le Poste, ma senza ottenere niente.
Conclude Emanuele Pasquali: «Mentre tutti gli altri Comuni e sindaci organizzano proteste, petizioni e approvano documenti di sostegno a queste iniziative, Cavarzere come al solito si gira dall’altra parte e aspetta il suo destino vedendo diminuire i servizi. Questa non era una battaglia di colore politico, era e resta una battaglia dei cittadini e dei territori periferici. Ringrazio la senatrice Roberta Toffanin, che si è fatta promotrice con gli altri parlamentari di Forza Italia della presentazione di un’interrogazione parlamentare per avere risposte».

martedì 23 marzo 2021

VENDITA DELLA CITTADELLA SOCIOSANITARIA, IL CONSIGLIERE PASQUALI: «L'ULSS INVESTA IL RICAVATO NELL'OSPEDALE DI COMUNITÀ»

Lo scorso martedì 16 marzo ha avuto luogo la seduta della II commissione consiliare permanente del Comune di Cavarzere, relativa al bando di vendita della cittadella sociosanitaria da parte dell'ULSS 3 Serenissima. La riunione era stata richiesta dai consiglieri di minoranza Emanuele Pasquali e Roberta Fava: «Il 22 gennaio - spiega Pasquali - l'ULSS aveva pubblicato il bando di vendita sia della società che gestisce i poliambulatori e le attività sanitarie, sia dell'intero complesso immobiliare, ad esclusione dell’edificio conosciuto come consultorio familiare e del plesso adibito a centro cottura, attualmente in uso all'impresa Serenissima.
Alla seduta di commissione hanno partecipato i consiglieri regionali Marco Dolfin e Jonatan Montanariello, nessuna rappresentanza della direzione dell'ULSS: spiace constatare – prosegue Pasquali – che l'ente non abbia delegato alcun dirigente per esporre il bando di vendita e i relativi progetti che ha in mente per il territorio. Dalla possibile vendita della società e della struttura immobiliare, l’ULSS introiterà oltre 5 milioni: ho chiesto ai consiglieri regionali di farsi portavoce con la Regione e con l’ULSS 3 per avere rassicurazioni del fatto che l’intera somma verrà reinvestita nella ristrutturazione e implementazione dei servizi sanitari periferici di Cavarzere e Cona.
Ho ricordato all’intera commissione - continua il consigliere - che dai proventi dell’alienazione potrebbe essere istituito il tanto atteso ospedale di comunità, con la riattivazione -nelle schede ospedaliere regionali- dei 12 posti previsti per Cavarzere e Cona nel precedente piano. Il paese, con la percentuale di anziani più alta nell'area metropolitana di Venezia, ha estremo bisogno di una struttura sanitaria intermedia che accolga i bisogni delle famiglie e dell’intera popolazione: non possiamo fare ricadere l’intera assistenza addosso ai medici di famiglia, né tantomeno alle strutture ospedaliere di Chioggia.
I cittadini di Cavarzere e di Cona non possono sobbarcarsi 50 km lungo l’argine del Gorzone e della laguna, ma hanno bisogno di servizi assistenziali puntuali e competenti. La questione - conclude Emanuele Pasquali - non è di poco conto e non deve essere di alcun colore politico: la salute è un bene che va al di là degli steccati. Se il territorio cavarzerano vuole continuare ad essere punto di riferimento per la zona meridionale della Città Metropolitana di Venezia, deve avere parola in capitolo in Regione e di conseguenza nelle scelte che l’ULSS 3 metterà in campo. Siamo riusciti ad ottenere dall’amministrazione comunale un’ulteriore convocazione della II commissione consiliare, al fine di preparare un documento politico che sarà trasmesso attraverso i consiglieri regionali e alle autorità sanitarie. Non è il momento di abbassare la guardia».

lunedì 22 marzo 2021

BILANCIO DI PREVISIONE, PASQUALI: «CAVARZERE CAMBIA VOLTO PERCHÉ TREMILA PERSONE HANNO ABBANDONATO IL PAESE»

Il consigliere di opposizione Emanuele Pasquali si è detto «basito e sorpreso» dalle dichiarazioni dell'assessore al Bilancio Andrea Orlandin, il quale ha presentato il bilancio di previsione per il 2021. «Dichiarare che Cavarzere ha cambiato volto in questi anni - esordisce Pasquali - è un’opera di raggiro politico, con la quale si vuole far travisare la realtà alla popolazione».
L'esponente della minoranza attacca: «L’assessore non ha colto che forse Cavarzere ha cambiato aspetto perché non vediamo più i volti di tremila persone che sono andate ad abitare altrove; ormai il paese sta andando sotto i 13mila abitanti. Vorrei far presente - continua Pasquali - che Cavarzere e le sue frazioni sono le zone della provincia di Venezia con la più alta densità di persone anziane in proporzione ai residenti. Quali politiche sociali sono state pensate per far restare i giovani nei territori? Quali azioni sono state messe in campo per far sì che le frazioni continuino a vivere?».
Prosegue Pasquali: «Perché non dire che le asfaltature sono state possibili grazie a due mutui di 900mila e 300mila euro, i quali resteranno in regalo alla prossima amministrazione? Perché non ricordare anche che il Comune non ha partecipato al bando regionale del 2019, rispetto alla messa in sicurezza delle proprie strade, e per tale motivo non ha ricevuto alcun finanziamento, mentre altrove sono stati finanziati tutti i progetti presentati, al 50% dell’importo?».
Rispetto alle aree verdi, il consigliere reputa che «i giardini e il verde pubblico non hanno mai avuto alcuna considerazione dall’attuale amministrazione comunale, per non parlare della gestione ordinaria dei cimiteri. Le famiglie sono costrette a spostarsi in altri paesi limitrofi per avere un loculo». Conclude Emanuele Pasquali: «Stia sicuro, assessore Orlandin: anche se riuscirete ad approvare il prossimo bilancio di previsione per l’astensione di qualcuno, la popolazione è ben conscia che con la sua maggioranza abbia toccato il livello più basso della gestione politico-amministrativa degli ultimi trent'anni, e non sarà un po' d'asfalto preso a prestito a far cambiare idea».

sabato 20 marzo 2021

BIOMETANO A CA' VENIER, IL CONSIGLIERE REGIONALE MONTANARIELLO: «IL PROGETTO DEV'ESSERE ACCANTONATO»

Il consigliere regionale Jonatan Montanariello torna a criticare il progetto della centrale a biometano ipotizzata a Ca' Venie. «Consumo di suolo agricolo, inquinamento atmosferico, fonte non rinnovabile: sulla carta non c’è un motivo valido per autorizzare il nuovo impianto - esordisce Montanariello - tanto più a ridosso delle abitazioni, con potenziali conseguenze per la salute dei cittadini. Per questo chiediamo alla Regione di prendere ufficialmente posizione, tenendo anche conto della contrarietà dell’amministrazione comunale e delle osservazioni dell’ULSS 3. Il via libera sarebbe incomprensibile».
Il vicepresidente della commissione Ambiente e Urbanistica a palazzo Ferro Fini si rivolgendo direttamente al presidente della giunta regionale, Luca Zaia, attraverso un’interrogazione a risposta scritta: «È un progetto che deve essere accantonato - prosegue l'esponente dell'opposizione - dal momento che non convince nessuno tranne l'impresa promotrice. Il mese scorso si è svolta la conferenza decisoria in forma sincrona, a cui hanno partecipato i rappresentanti di Comune, Regione e ARPAV: l’amministrazione Tommasi ha messo nero su bianco una serie di criticità: è un intervento in contrasto con l’attuale pianificazione, il mancato assoggettamento alla valutazione d’incidenza ambientale non è motivato con sufficiente chiarezza, e lo studio di impatto veicolare non è adeguatamente approfondito».
Montanariello rincara: «Se questo non bastasse, c’è anche il parere del dipartimento Prevenzione dell’ULSS, 3 secondo cui un impianto del genere, configurato come industria insalubre di prima classe, dovrebbe collocarsi lontano da centri abitati. Ma non solo: viene cancellato ulteriore suolo agricolo, aumentando la superficie impermeabilizzata. A cosa serve la legge regionale sul "consumo zero"? Inoltre, sempre l’ULSS sottolinea come lo studio delle emissioni in atmosfera sia parziale, escludendo ad esempio l’impatto delle polveri totali».
Conclude il consigliere: «Anche alla luce delle risoluzioni approvate nell’ultima seduta consiliare, con l’impegno a puntare sulle energie da fonti rinnovabili non inquinanti o a basso impatto ambientale, disincentivando quella ricavata da fonti che producono importanti quantità di particolato, questo progetto appare assolutamente fuori tempo massimo: la Regione ne prenda atto, sia coerente e lo blocchi».

venerdì 19 marzo 2021

VERSO L'APPROVAZIONE DEL BILANCIO 2021, L'ASSESSORE ORLANDIN: «LE OPERE PUBBLICHE CAMBIANO VOLTO AL PAESE»

Il bilancio del 2021 per il Comune di Cavarzere, che andrà in approvazione in consiglio a fine mese, è l’ultimo presentato dall’amministrazione Tommasi. L’assessore Andrea Orlandin rivendica i risultati finora conseguiti: «Un territorio che ha cambiato volto con l’asfaltatura di numerose strade e la sistemazione all’area antistante la caserma dei Carabinieri, il piazzale di collegamento di via Spalato con il parcheggio del cimitero, i marciapiedi di via Salvadego, la prossima sistemazione della piazzetta Mainardi.
Il restyling ha interessato anche i parchi pubblici centrali e delle frazioni, la creazione di spazi per il fitness all’aperto (workout di fronte al supermercato Aliper), la valorizzazione della mobilità lenta per favorire la vivibilità del paese. Quindi opere importanti, che tra poco saranno messe a disposizione della cittadinanza: dai nuovi padiglioni della scuola Dante Alighieri fino all’ex Monta Equina -a bilancio un ulteriore stanziamento di 180mila euro- che sarà oggetto a breve di un bando pubblico per sondare la sensibilità del territorio rispetto al suo utilizzo.
Il tutto permanendo invariati i tributi chiesti ai cittadini, anzi reinvestendo un milione di euro dai proventi della TARI». Riguardo i parchi, l'assessore al Bilancio nota come «si sta completando in questi giorni un progetto già pianificato nel 2020 con 50mila euro, ovvero l'installazione di attrazioni di qualità nel parco centrale così come in quelli delle frazioni, complete di moderni tappeti anti-infortunistici».
L’amministrazione sta predisponendo anche una soluzione relativa alla gestione dell'apertura e della chiusura del parco stesso. Per quanto concerne la mobilità lenta, il bilancio 2021 andrà a completare un investimento di ulteriori 60mila euro a favore della creazione di uno spazio ciclo-pedonale che da via Marconi porta direttamente in centro, collegando quindi l’attuale pista ciclabile soprarginale centrale con gli altri percorsi del genere, da via Regina Margherita (investimento di un milione) a via Tullio Serafin, in successivo collegamento con via Dante (altri 70mila euro), via Spalato, via Mazzini.

mercoledì 17 marzo 2021

SCUOLA PRIMARIA LOMBARDINI, ADDIO ALLA PRIMA CLASSE NEL 2021-2022? IL SINDACO TOMMASI È OTTIMISTA VERSO UNA SOLUZIONE

Nei giorni scorsi i genitori della scuola primaria Maddalena Laura Lombardini in via Piave a Cavarzere avevano scritto una lettera aperta alla dirigente dell'Ufficio Scolastico Regionale, Carmela Palumbo, al sindaco Henri Tommasi e al dirigente dell'Istituto Comprensivo di Cavarzere, per esprimere il loro disappunto e la ferma contrarietà alla soppressione della prima classe per il prossimo anno scolastico 2021-22.
«La notizia è stata come un fulmine a ciel sereno - scrivono i genitori - e comprendiamo che l'obiezione riguardi l'esiguo numero di iscritti. Ma allora chiediamo: perché istituire una seconda sezione alla scuola primaria Giovanni XXIII, che dista 800 metri in linea d'aria, sopprimendo invece la prima alla Lombardini?».
Continuano i firmatari: «Perché non si è pensato di invitare i genitori degli iscritti alla Giovanni XXIII ad aderire all'offerta formativa della Lombardini, dando così respiro al gran numero di studenti che con difficoltà si trovano a pranzare nelle aule della scuola Giovanni XXIII? Perché non è stata pensata una linea di trasporto agevolato?».
Se non fosse possibile ricostituire la prima alla Lombardini, i genitori chiedono comunque di unificare le classi in un unico plesso, allo scopo di ricostituire l'integrità della scuola, risolvendo il problema di far spostare a piedi due classi ogni giorno per recarsi alla mensa, dislocata ora alla scuola secondaria Aldo Cappon.
«Se muore una scuola, muore il paese», termina così la lettera delle famiglie. Il sindaco Henri Tommasi, investito della questione, ha assicurato che il trasporto sarà gratuito e ha annunciato che, secondo le proiezioni relative al numero degli iscritti, il ritorno della prima classe alla scuola Lombardini in via Piave sarà forse possibile.

lunedì 8 marzo 2021

ANZIANO RICOVERATO IN GRAVI CONDIZIONI DOPO ESSERE STATO INVESTITO IERI NEI PRESSI DEL VILLAGGIO BUSONERA

Un grave incidente stradale è avvenuto ieri pomeriggio nel territorio comunale di Cavarzere, nei pressi del villaggio Busonera. Un anziano stava percorrendo la strada a bordo della propria bicicletta, quando è caduto autonomamente: non è ancora chiaro se nello stesso frangente o appena in sèguito, ma è sopraggiunta un'autovettura che lo ha investito. Sono intervenuti i carabinieri della stazione di Cavarzere e un'ambulanza del 118, la quale ha soccorso l'uomo e lo ha ricoverato all'ospedale in gravi condizioni. Eventuali ulteriori aggiornamenti in seguito nel blog Cavarzere Azzurra.

LAVORI DI PUBBLICA UTILITÀ, IL CONSIGLIERE EMANUELE PASQUALI SOLLECITA LA GIUNTA A PRESENTARE UN PROGETTO ALLA REGIONE

Il consigliere comunale Emanuele Pasquali interviene a proposito del bando regionale per l'arruolamento di lavoratori di pubblica utilità, emanato via decreto giuntale lo scorso 12 gennaio. «Il bando - spiega Pasquali - prevede che il Comune di Cavarzere possa presentare un progetto in collaborazione con un ente o cooperativa accreditata per le politiche attive del lavoro. Per i Comuni con popolazione tra 10 e 15mila abitanti, come Cavarzere, è prevista la possibilità di assumere 5 persone con un contratto a tempo determinato. La Regione finanzierà il progetto per il 65% dell’importo previsto, mentre il 35% sarà a carico del Comune. Ho scelto di intervenire a circa 20 giorni dalla scadenza di presentazione delle domande, prevista il 30 marzo, perché quest’anno non voglio sentirmi dire "non lo sapevamo!" dal sindaco Tommasi e dall’assessora Crocco».
L’iniziativa si rivolge a persone disoccupate di lunga durata, non percettori di ammortizzatori sociali, sprovvisti di trattamento pensionistico, in condizione di svantaggio e a rischio di esclusione sociale e povertà, residenti o domiciliati in Veneto, con oltre 30 anni di età. «Per le molte persone che hanno perso il lavoro - prosegue il consigliere - e si ritrovano ad essere sballottate tra gli uffici del settore Servizi Sociali e il centro per l’impiego di Chioggia, questo bando può diventare una seria opportunità lavorativa, completamente coperta per quanto riguarda i contributi INPS e INAIL. Significa avere, in poche parole, uno stipendio vero e non un sussidio irrisorio.
Per il Comune di Cavarzere, invece, potrebbe diventare una seria soluzione per garantire i lavori delle manutenzioni che da anni sono stati abbandonati, riqualificando persone attualmente disoccupate. Attualmente, dopo una sciagurata politica del personale - incalza Emanuele Pasquali – il Comune si ritrova senza nemmeno un operaio a tempo pieno in pianta organica ed è costretto ad appaltare tutti i piccoli lavori di manutenzione stradale, per non parlare dei giardini pubblici e delle aree verdi, abbandonate a se stesse da molti anni. Leggere che il nuovo macello appena restaurato potrà diventare il centro operativo dei progetti di pubblica utilità (parole del sindaco), e non partecipare al bando regionale che tutti i Comuni del Veneto stanno aspettando, sarà l’ennesima delusione che questa amministrazione intende rifilare ai propri cittadini e alle fasce più deboli. Qui non si tratta di tagliare un nastro, ma di mettersi a lavorare sul serio, perché il 30 marzo è dietro l’angolo.”