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sabato 20 marzo 2021

BIOMETANO A CA' VENIER, IL CONSIGLIERE REGIONALE MONTANARIELLO: «IL PROGETTO DEV'ESSERE ACCANTONATO»

Il consigliere regionale Jonatan Montanariello torna a criticare il progetto della centrale a biometano ipotizzata a Ca' Venie. «Consumo di suolo agricolo, inquinamento atmosferico, fonte non rinnovabile: sulla carta non c’è un motivo valido per autorizzare il nuovo impianto - esordisce Montanariello - tanto più a ridosso delle abitazioni, con potenziali conseguenze per la salute dei cittadini. Per questo chiediamo alla Regione di prendere ufficialmente posizione, tenendo anche conto della contrarietà dell’amministrazione comunale e delle osservazioni dell’ULSS 3. Il via libera sarebbe incomprensibile».
Il vicepresidente della commissione Ambiente e Urbanistica a palazzo Ferro Fini si rivolgendo direttamente al presidente della giunta regionale, Luca Zaia, attraverso un’interrogazione a risposta scritta: «È un progetto che deve essere accantonato - prosegue l'esponente dell'opposizione - dal momento che non convince nessuno tranne l'impresa promotrice. Il mese scorso si è svolta la conferenza decisoria in forma sincrona, a cui hanno partecipato i rappresentanti di Comune, Regione e ARPAV: l’amministrazione Tommasi ha messo nero su bianco una serie di criticità: è un intervento in contrasto con l’attuale pianificazione, il mancato assoggettamento alla valutazione d’incidenza ambientale non è motivato con sufficiente chiarezza, e lo studio di impatto veicolare non è adeguatamente approfondito».
Montanariello rincara: «Se questo non bastasse, c’è anche il parere del dipartimento Prevenzione dell’ULSS, 3 secondo cui un impianto del genere, configurato come industria insalubre di prima classe, dovrebbe collocarsi lontano da centri abitati. Ma non solo: viene cancellato ulteriore suolo agricolo, aumentando la superficie impermeabilizzata. A cosa serve la legge regionale sul "consumo zero"? Inoltre, sempre l’ULSS sottolinea come lo studio delle emissioni in atmosfera sia parziale, escludendo ad esempio l’impatto delle polveri totali».
Conclude il consigliere: «Anche alla luce delle risoluzioni approvate nell’ultima seduta consiliare, con l’impegno a puntare sulle energie da fonti rinnovabili non inquinanti o a basso impatto ambientale, disincentivando quella ricavata da fonti che producono importanti quantità di particolato, questo progetto appare assolutamente fuori tempo massimo: la Regione ne prenda atto, sia coerente e lo blocchi».

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