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sabato 28 gennaio 2017

LA CORRIERA DELLE 6.50 NON PASSA PER TRE VOLTE IN DIECI GIORNI, GENITORI IMBUFALITI


Per la terza volta in dieci giorni, l'autobus di linea 81 tra Chioggia e Cavarzere durante la corsa delle 6.50 del mattino non ha fermato, stamane, nelle frazioni di Cavanella d'Adige e San Pietro di Cavarzere, creando enormi disagi sia ai genitori (che all'ultimo minuto hanno accompagnato i figli a scuola-anche ad Adria- usando mezzi privati condivisi) sia a quegli studenti rimasti ad aspettare invano al freddo, e che alla fine non si sono potuti recare a lezione. "Abbiamo segnalato ad ACTV -dice un genitore- e ci hanno risposto 'problemi tecnici'. Potevano almeno avvertirci per tempo, dal momento che in quanto abbonati possiedono i nostri numeri di telefono".

giovedì 19 gennaio 2017

LA PROTEZIONE CIVILE DI CAVARZERE, CONA E CHIOGGIA DI NUOVO NEI LUOGHI DEL SISMA


I volontari della Protezione Civile di Cavarzere, Cona e Chioggia stanno operando nel campo di Montemonaco, frazione di Arquata del Tronto, uno dei luoghi di nuovo colpiti dal sisma in queste ore. Ai disagi del terremoto si sono aggiunti 2 metri di neve e la rigidità dell'inverno: la terra trema ancora, numerose sono le scosse di assestamento. Il campo è diretto da Frediana Fecchio, che comunica che le difficoltà non mancano (tra cui le bufere di neve) ma niente può fermare il lavoro dei volontari, partiti lo scorso sabato. Con loro anche una cuoca dal Lido di Venezia. Il sindaco Henri Tommasi su fb li ringrazia a nome delle città: «Questa è l'Italia della solidarietà che ci piace e che non si ferma mai. Grazie alla Protezione Civile di Cavarzere, sempre in prima linea non solo nel territorio veneto».

mercoledì 18 gennaio 2017

A CAVARZERE CONVEGNO SUL PIEDE DIABETICO

Piede Diabetico: problema da affrontare tra diabetologo e medico di medicina generale A Cavarzere un convegno su monitoraggio e prevenzione per l’area sud della provincia di Venezia Tra le complicanze più diffuse nel paziente diabetico, c’è il piede diabetico. Nel Distretto di Chioggia si contano circa 3000 diabetici, di questi si calcola che circa il 15% potrebbe avere, nella sua vita, una lesione al piede che, in casi estremi, potrebbe esitare in un qualche grado di amputazione degli arti inferiore. Dati dell’Osservatorio di S. Anna di Pisa (Sistema di valutazione della performance dei sistemi sanitari regionali) mostravano che la ex ULSS 14 presentava un tasso di amputazioni maggiori pari al 78.40/milioni di abitanti rispetto alla mediana delle ULSS italiane di 66.44/mil e terza tra le ulss del Veneto. Per invertire la rotta è in programma un convegno di sensibilizzazione sul diabete e su una delle complicanze più diffuse e invalidanti, il cosiddetto piede diabetico. Venerdì 20 gennaio, dalle 15.50, all’hotel Momi’s di Cavarzere (via Piave 10), l’Associazione Medici Diabetologi e l’Ulss 3 Serenissima organizzano l’incontro “Il piede diabetico tra ospedale e territorio”.
«Tra le complicanze più temibili – spiega Andrea Nogara, responsabile del Centro Antidiabetico dell’Ospedale di Chioggia - vi è senza dubbio la patologia neurovascolare che coinvolge gli arti inferiori e che determina un rischio elevato di lesioni ulcerative dei piedi e conseguente aumento delle amputazioni. Nel nostro territorio, nel periodo 2011-2013, si sono registrate prevalenze di amputazioni maggiori degli arti inferiori, causate della malattia diabetica, tra le più elevate del Veneto. Questi eventi determinano una crescita della mortalità della popolazione diabetica, un peggioramento della qualità di vita e un aggravio di spesa per il SSN e Regionale. Durante il convegno cercheremo di evidenziare i vari momenti dell’assistenza e della prevenzione del piede diabetico puntualizzando il chi fa, che cosa, delineando i percorsi diagnostico-terapeutici: a partire dai medici di medicina generale, che monitorano i pazienti e - se si accorgono di piccole lesioni – li inviano al centro Diabetologico di Chioggia, fino ai casi più gravi, quando è lo stesso ospedale a indirizzare i pazienti nei centri di cosiddetto terzo livello».
La platea di persone coinvolte è molto ampia: ci sono già 3000 pazienti diabetici seguiti oggi dal Distretto di Chioggia, ma potenzialmente ci sono almeno altre 1500 persone malate che non sa di esserlo «Questo perché – conferma Angelo Boscolo Bariga, primario del reparto di Medicina dell’Ospedale di Chioggia – il diabete è una malattia silente, non dà subito segnali della sua presenza e, quando li dà, significa che si è già fatta strada nel nostro organismo. Emerge l’importanza di un approccio allargato al fine di favorire la prevenzione del diabete e delle sue complicanze». «È molto importante il coinvolgimento dei medici di medicina generale e il sostegno scientifico e organizzativo fornito dalle associazioni dei medici diabetologi del Veneto e del Trentino», commenta il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Giuseppe Dal Ben. «Come emerge dalla casistica, si tratta di una patologia purtroppo molto frequente nel nostro territorio. Occorre dunque uno sforzo supplementare per diffondere l’abitudine al monitoraggio e alla prevenzione: in molti casi si può fornire ai pazienti la possibilità di mantenere un livello della qualità della vita soddisfacente».

domenica 15 gennaio 2017

IN 400 A ROTTANOVA PER RICORDARE SANDRINE. PRESTO I FUNERALI E SEPOLTURA A PIOVE DI SACCO


immagini scattate da Barbara Mantiero

Hanno risposto circa in quattrocento, oggi pomeriggio, all'appello lanciato dal regista Andrea Segre e dall'associazione “Bassa Padovana accoglie” sulle rive dell'Adige, per deporre fiori e parole in memoria di Sandrine Bakayoko, la sfortunata ragazza ivoriana deceduta il 2 gennaio scorso nella ex base di Conetta, trovata esanime nella doccia in seguito ad embolia polmonare. Sono arrivati a Rottanova da molte parti del Veneto, tra associazioni, privati cittadini, amministrazioni comunali ed esponenti politici della sinistra tra cui l'europarlamentare Flavio Zanonato, già sindaco di Padova.

Dopo una sosta proprio nel centro di Conetta, il corteo di auto si è recato in riva al fiume passando vicino alla base, dalla quale sono usciti alla spicciolata alcuni dei migranti ospitati; sull'Adige sono state accese lanterne e srotolati striscioni di solidarietà (“Welcome refugees”) invocanti un'accoglienza dignitosa e soprattutto diffusa, in luogo di quella massiccia e problematica in atto a Conetta, Bagnoli e in altre località della regione.

Tra gli interventi, di particolare importanza quello scritto dal sindaco di Piove di Sacco Davide Gianella -letto dall'avvocato Aurora d'Agostino- il quale assicura alla povera Sandrine una cerimonia funebre e la sepoltura nel cimitero del suo Comune. Sulle note di alcuni brani africani scelti da Mohammed, il marito di Sandrine anch'egli in attesa di visto a Conetta, alcuni connazionali hanno deposto una corona e altri omaggi floreali affidando al corso dell'Adige l'ultimo pensiero comune alla giovane scomparsa.

Andrea Segre ha poi dato appuntamento, in conclusione, per sabato 28 gennaio a Padova ad un nuovo raduno destinato a chiedere nuove politiche di accoglienza senza il ripristino dei CIE e la fine del regolamento UE “Dublino III”, che obbliga il primo Paese di sbarco a valutare la concessione dell'asilo politico senza dividere il compito tra tutti gli Stati dell'Unione Europea.

lunedì 9 gennaio 2017

SUCCESSO PER L'ORCHESTRA SERAFIN AL CONCERTO DI NATALE A CHIOGGIA


Pieno successo e pubblico delle grandi occasioni in occasione della 22^ edizione del concerto di Natale tenutosi nella Cattedrale di Chioggia, che ha visto protagonisti gli oltre cento componenti dell’orchestra sinfonica e coro "Tullio Serafin" di Cavarzere, magistralmente diretti dal M° Renzo Banzato. La serata, presentata dal prof.Paolo Padoan, ha visto la presenza del sindaco Alessandro Ferro, del vescovo monsignor Adriano Tessarollo, del vicario don Francesco Zenna, di esponenti della giunta comunale, della diocesi e della Regione. La parte centrale del concerto è stata riservata alla maestosa Messa in Sol maggiore di Schubert: opera eseguita nella versione integrale per formazione sinfonica, nella quale i professori d’orchestra, insieme ai componenti del coro e ai solisti Raffaele Zaninelli (basso), Miranda Bovolenta (soprano) e Matteo Mezzaro (tenore) hanno fornito una prestazione di alto livello, dimostrando pregevole amalgama, equilibrio e notevole abilità nella resa dei complessi intrecci contrappuntistici. Doti successivamente emerse anche nell’imponente Tantum ergo, presentato in occasione del 260° anniversario della nascita di Mozart, in cui il coro ha dato prova di grande compattezza, potenza e cura nelle dinamiche. La serata si è conclusa in modo coinvolgente con l’esecuzione di alcune pagine tratte dal repertorio sacro e natalizio, fino al conclusivo Hallelujah dal Messiah di Händel, accolto dalla standing ovation del numerosissimo pubblico presente e da ripetute richieste di bis. Orchestra e coro hanno dimostrato notevole duttilità, affrontando un programma che andava dal periodo barocco alla prima metà del ‘900 con esecuzioni impeccabili: duttilità che è indice della crescita artistica compiuta dalle due compagini in oltre 25 anni di attività sotto la direzione del M° Renzo Banzato, compositore, pianista, direttore d’orchestra, docente al Conservatorio di Adria e fondatore delle due formazioni musicali. Il concerto ha visto inoltre la partecipazione del violinista Stefano Antonello, il quale ha proposto una pregevole interpretazione della mirabile Romanza in Fa maggiore per violino e orchestra di Beethoven. Al termine del concerto, dopo la consegna di alcuni doni al maestro e agli esecutori, il sindaco Ferro ha espresso grande soddisfazione per l'ottima riuscita della serata, augurando a tutti i presenti un felice e sereno Natale. L’evento è stato realizzato dalla Città di Chioggia, in collaborazione con la Pro Loco e con il sostegno di Bancadria e di alcune realtà produttive del territorio.

mercoledì 4 gennaio 2017

CONETTA, CENTO MIGRANTI TRASFERITI STAMANE IN EMILIA ROMAGNA. MA DENTRO RESTANO IN TROPPI

Sono iniziate stamane le operazioni che portano al trasferimento di circa cento migranti dalla ex base Silvestri di Conetta ad alcune strutture dell'Emilia Romagna. Il provvedimento è stato disposto ieri dal ministro dell'interno Marco Minniti, dopo le proteste seguite alla morte di Sandrine Bakayoko nei bagni del centro. Una delegazione di Sinistra Italiana con i parlamentari Nicola Fratoianni e Giovanni Paglia è bloccata fuori dalla base: l'impresa Edeco/Ecofficina che gestisce la struttura attende il permesso del prefetto prima di farli entrare, ma i deputati dicono che non è necessario, avendo loro il potere ispettivo gasrantito dalla Costituzione.

Col passare delle ore si apprendono nuovi particolari: Sandrine non aveva subito un aborto durante le scorse settimane, il suo sogno era fare la parrucchiera a Milano e in Costa d'Avorio aveva lasciato un bimbo di 8 anni. Desta inquietudine il rapporto estremamente sproporzionato, nella base di Conetta, tra maschi e femmine: queste ultime sono solo 50 a fronte di oltre un migliaio di uomini: e proprio le donne sono le protagoniste di questo trasferimento, assieme ai richiedenti asilo presenti da più tempo a Cona.

Ieri, mentre all'esterno eravamo in attesa di notizie dalla ex base di Conetta, abbiamo incontrato per caso questo migrante nigeriano -ospite del centro dal 17 settembre- che conferma la discordia tra i suoi connazionali e gli ivoriani riguardo il blocco della fornitura dei pasti per protesta: «Non sostengo quella rivolta», ha detto il ragazzo, dopo aver confermato che Sandrine Bakayoko è morta cadendo dalla doccia («è andata in bagno e non si è più rialzata»). Va detto che l'accento con cui parlava inglese non era certo dei più facili da tradurre, comunque buona fortuna anche a lui.

martedì 3 gennaio 2017

ULSS 3: CONTROLLI SANITARI NELLA EX BASE DI CONETTA SOLO SU PERMESSO DELLA PREFETTURA


Tutti i sopralluoghi del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica della ex Ulss 14 –oggi Ulss 3 Distretto di Chioggia– per verificare gli standard igienico-sanitari degli ospiti della ex base di Conetta di Cona vengono eseguiti esclusivamente dopo l’autorizzazione della Prefettura di Venezia.
Questa è la procedura in atto dal 25 luglio 2015, cioè da quando una direttiva dell’allora Prefetto di Venezia Domenico Cuttaia ha stabilito che la ex base di Conetta di Cona era entrata nella esclusiva disponibilità della Prefettura e che qualsiasi accesso sarebbe stato permesso con nota scritta da parte della Prefettura stessa. Quindi la Ulss, per poter svolgere i sopralluoghi utili a verificare gli standard igienicosanitari degli ospiti della ex base, deve chiedere alla Prefettura il permesso scritto prima di entrare. Per il resto, conferma la Ulss 3 Serenissima, la struttura della ex base ha una sua autonomia sanitaria, anche se si nota spesso l’arrivo di ospiti in Ospedale a Chioggia per patologie non urgenti.
Tutto ciò rende quindi impossibile, per i sanitari Ulss del servizio di prevenzione, effettuare visite a sorpresa e senza preavviso nella struttura e di controllare il rispetto degli standard igienico-sanitari degli ospiti, come previsto per legge e dal protocollo regionale per la sorveglianza delle malattie infettive e la profilassi in relazione all’afflusso di immigrati deliberato dalla Regione Veneto il 2 ottobre del 2014 (allegato 2 con riferimento alla normativa regionale L.R. n.33 del 2002 e L.R. n.11 del 2013).

LA BATTAGLIA DEL CIBO, PROTESTE E FIAMME PRIMA DELL'ARRIVO DEL PREFETTO. LA SITUAZIONE A CONETTA DOPO LA MORTE DI SANDRINE


Non si placa lo stato di agitazione dei migranti ospitati alla ex base di Conetta, dopo la morte avvenuta ieri della giovane ivoriana Sandrine Bakayoko, che ha avuto un malore mentre stava facendo la doccia. Se il culmine è stato il tentativo, riuscito per ore e risoltosi solo alle 2 di stanotte, di bloccare 25 operatori della coop. Edeco/Ecofficina all'interno della base, anche stamane ci sono state intemperanze volte a rinfocolare il malcontento. Fonti attendibili dicono che il gruppo degli ivoriani (francofoni) ha cercato di impedire ai furgoni del catering la consegna dei pasti agli altri ospiti, per lo più nigeriani (anglofoni): non uno sciopero della fame, bensì un boicottaggio del funzionamento della struttura. Pare alcuni abbiano dato anche alle fiamme alcuni oggetti, senza rischi per gli operatori, anche se i tafferugli al momento in cui scriviamo paiono calmati, prima dell'arrivo del nuovo prefetto alle ore 16. Va anche detto che altri ospiti sono usciti e hanno consumato il pranzo all'esterno. La zona è presidiata dalle forze dell'ordine e sono presenti numerosi giornalisti nazionali e locali, di ogni testata cartacea, radiofonica, televisiva e online. Nel frattempo il ministro dell'Interno Minniti ha disposto il trasferimento di cento ospiti da Conetta a strutture dell'Emilia Romagna, come richiesto anche dal sindacato di polizia UGL in una nota.

Si allarga invece il tema relativo alla gestione oscura da parte appunto di Edeco/Ecofficina, più volte criticata dalla stessa catena della solidarietà sociale. La società, aderente a Confcooperative, si era vista togliere l'affiliazione lo scorso settembre: una procedura a propria tutela, legata alla non condivisione del modello di accoglienza attuato dalla cooperativa stessa. Inoltre -ricorda il presidente regionale di Federsolidarietà Confcooperative, Roberto Baldo- l'Edeco è protagonista in negativo anche di alcune vicende giudiziarie relative a gare di appalto vinte per la gestione di un centro d'accoglienza in un piccolo comune veneto: l'accusa è di aver falsificato i documenti atti a concorrere, reato per cui risulta indagata anche una funzionaria della prefettura. «La nostra organizzazione», dice ancora Baldo, «ha firmato un protocollo d'intesa con il Ministero dell'Interno e Associazione Nazionale Comuni (ANCI) per promuovere un'accoglienza diffusa, con percorsi di integrazione e inserimento volti a coloro che restano, dal momento che tanti attuali ospiti sono in transito dal nostro Paese ad altri». Confcooperative dice no al modello diventato celebre con il Cara di Mineo in Sicilia, ovvero grandi aggregazioni come il “centro temporaneo emergenziale” di Conetta: «Sono deleterie», aggiunge Baldo. «Sì a microaccoglienza dopo sbarco, la risposta immediata al flusso. Serve una programmazione e professionalità diverse, dalla cooperazione sociale alla sanità, perché le coop non possono farsi carico da sole di tutti gli aspetti».

Edeco/Ecofficina è nata nel 2011 con un fatturato iniziale di 114mila euro, diventati ben 10 milioni in cinque anni. Tra le accuse che sono state rivolte ai suoi dipendenti, anche maltrattamenti agli ospiti di alcuni centri e un business legato all'asporto rifiuti -con tanto di conflitti d'interesse- nei Comuni della Bassa Padovana: già questi dati mostrano come questa impresa poco abbia a che vedere con la cura delle persone. Edeco ha in gestione anche le basi di Bagnoli e Ficarolo, oltre a una nel Trevigiano: i suoi metodi sono stati approvati da alcuni dei prefetti che si sono succeduti nei territori, con modalità differenti da provincia a provincia. La luce attorno a Edeco è stata accesa lo scorso settembre anche dal gruppo parlamentare del MoVimento 5 Stelle, che aveva invocato l'intervento dell'Autorità Nazionale AntiCorruzione capitanata dal giudice Raffaele Cantone -oltre che della Corte dei Conti- per vedere chiaro sulle ombre di gestione.

Se c'è un fatto positivo, è che ora tutta Italia sa che a Conetta, frazione di appena 200 abitanti, sono trattenute in condizioni assai precarie e insostenibili oltre mille persone che niente conoscono del loro futuro, per via del deleterio regolamento Dublino III dell'Unione Europea che obbliga gli Stati di prima accoglienza (solitamente Italia, Grecia, Spagna) a vagliare le richieste di asilo prima di poter smistare i migranti in tutta Europa, dove spesso vogliono andare avendo possibili ricongiungimenti familiari e professionali. Magari anche Sandrine era tra questi, prima di concludere la sua esistenza all'ospedale di Piove di Sacco, dov'è giunta esanime ieri alle ore 13.50.

lunedì 2 gennaio 2017

RAGAZZA IVORIANA MUORE ALLA EX BASE DI CONETTA. RIVOLTA IN CORSO


La giovane africana aveva 24 anni. È stata portata al pronto soccorso dell'ospedale di Piove di Sacco, dove però è giunta già esanime. Ancora non si conoscono le cause dell'arresto cardiaco.
Nel frattempo nella base probabilmente è in corso una manifestazione di protesta dalle ore 16 di oggi, il prefetto è all'interno della struttura.

Eventuali ulteriori aggiornamenti in seguito.