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mercoledì 4 gennaio 2017

CONETTA, CENTO MIGRANTI TRASFERITI STAMANE IN EMILIA ROMAGNA. MA DENTRO RESTANO IN TROPPI

Sono iniziate stamane le operazioni che portano al trasferimento di circa cento migranti dalla ex base Silvestri di Conetta ad alcune strutture dell'Emilia Romagna. Il provvedimento è stato disposto ieri dal ministro dell'interno Marco Minniti, dopo le proteste seguite alla morte di Sandrine Bakayoko nei bagni del centro. Una delegazione di Sinistra Italiana con i parlamentari Nicola Fratoianni e Giovanni Paglia è bloccata fuori dalla base: l'impresa Edeco/Ecofficina che gestisce la struttura attende il permesso del prefetto prima di farli entrare, ma i deputati dicono che non è necessario, avendo loro il potere ispettivo gasrantito dalla Costituzione.

Col passare delle ore si apprendono nuovi particolari: Sandrine non aveva subito un aborto durante le scorse settimane, il suo sogno era fare la parrucchiera a Milano e in Costa d'Avorio aveva lasciato un bimbo di 8 anni. Desta inquietudine il rapporto estremamente sproporzionato, nella base di Conetta, tra maschi e femmine: queste ultime sono solo 50 a fronte di oltre un migliaio di uomini: e proprio le donne sono le protagoniste di questo trasferimento, assieme ai richiedenti asilo presenti da più tempo a Cona.

Ieri, mentre all'esterno eravamo in attesa di notizie dalla ex base di Conetta, abbiamo incontrato per caso questo migrante nigeriano -ospite del centro dal 17 settembre- che conferma la discordia tra i suoi connazionali e gli ivoriani riguardo il blocco della fornitura dei pasti per protesta: «Non sostengo quella rivolta», ha detto il ragazzo, dopo aver confermato che Sandrine Bakayoko è morta cadendo dalla doccia («è andata in bagno e non si è più rialzata»). Va detto che l'accento con cui parlava inglese non era certo dei più facili da tradurre, comunque buona fortuna anche a lui.

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