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lunedì 29 marzo 2021

IMPIANTO DI BIOMETANO A CA' VENIER, ANCHE LA LEGA CONTRARIA: «TROPPO VICINO ALLE CASE, MA NON CHIUDIAMO A CHI INVESTE»

La sezione cavarzerana della Lega, intitolata a Mattia Schiorlin, nonché il gruppo consiliare manifestano la propria contrarietà all'impianto a biometano previsto a Ca' Venier, e ritengono doveroso condividere con la cittadinanza quanto è successo nel corso dell’ultimo anno. «Il giorno 9 aprile 2020 - si legge in una nota - la società Cavarzere Green Energy di Bovolone presentava al Comune di Cavarzere un progetto finalizzato alla costruzione di un impianto di produzione di biometano e sua liquefazione, alimentato da sottoprodotti di origine agricola, da realizzarsi nella località di Cà Venier.
Per molti mesi, l’amministrazione comunale ha tenuto segreto il progetto, non condividendolo né con le forze dell’opposizione, né con parte della sua stessa maggioranza. Nell’agosto 2020, dopo bene quattro mesi dalla ricezione del progetto, una forza di maggioranza chiedeva pubblicamente al sindaco Tommasi se esistesse un progetto avente ad oggetto l’impianto a biometano. Nel settembre 2020 veniva confermato il deposito del progetto, senza condividere alcun documento con alcun consigliere. Dopo ulteriori tre mesi di assoluto silenzio, senza il coinvolgimento attivo di cittadinanza e forze politiche, veniva convocata in data 15 dicembre la III commissione consiliare, durante la quale veniva presentato appunto tal progetto. La Regione peraltro aveva indetto la conferenza dei servizi in data 18 novembre, cioè un mese prima della convocazione poc’anzi menzionata. Le forze politiche di opposizione venivano dunque a conoscenza del progetto e dei relativi allegati solamente in data 15 dicembre e, di fretta e furia, veniva loro chiesto di opporsi al progetto».
Dopo l'excursus storico, la Lega afferma di non essere «per i no a prescindere, e preferiamo informarci e analizzare tutti gli aspetti di un progetto così complesso. A differenza delle forze politiche che amministrano il paese (si spera ancora per poco), abbiamo visitato un impianto similare a quello richiesto, interpellato tecnici specifici della materia e chiesto un parere alle associazioni di categoria. Che l’amministrazione, è bene ribadire, ha totalmente dimenticato». Le associazioni di categoria e ambientaliste, in primis Legambiente, e le Regioni sostengono questo tipi di impianti: esempi di economia circolare a valenza ambientale, considerando che entro il 2030 il 10% degli impianti di energia rinnovabile funzioneranno a biometano. Tuttavia la Lega si dichiara apertamente contraria al progetto presentato, in quanto «troppo vicino al centro, troppo vicino all’aasi protetta delle Marice e inopportuno in quel sito specifico».
Venerdì scorso, alla seduta del consiglio comunale, l'amministrazione aveva presentato un ordine del giorno del quale chiedeva la massima condivisione: ma, sostiene la forza di opposizione, «inoltrandolo alla minoranza solamente 36 ore prima della seduta consiliare; alla commissione del 23 marzo 2021, infatti, l’assessora Paparella e la maggioranza si presentavano senza un documento da condividere e senza fornire ulteriore informazioni». La minoranza, comunque, aveva elaborato piccole modifiche e si era resa disponibile a votare all’unanimità il documento da inoltrare alla Regione, unico soggetto deputato al rilascio delle autorizzazioni. «La maggioranza - prosegue il comunicato leghista - invece di recepire le modifiche che riguardavano alcune inesattezze del documento, rimanendo ferma nel “prendere o lasciare” non ha voluto condividere alcunché, rigettando le richieste della minoranza».
La Lega sostiene di «aver fatto prevalere il proprio senso civico, e ritenendo che un documento all’unanimità fosse la soluzione migliore per i cittadini di Cavarzere e per il paese, abbiamo deciso di votare il documento presentato, pur evidenziando il comportamento vergognoso del sindaco, della giunta e della maggioranza tutta. Ad oggi siamo ancora in attesa di risposte, quali l’eventuale livello occupazionale che il progetto porterebbe, le opere di compensazione o le indennità di disagio previste. Tutte domande alle quali il sindaco e la giunta hanno glissato». Conclude la nota: «Siamo contrari a questo progetto specifico, ma al tempo stesso non possiamo e non dobbiamo essere contrari a tutti gli imprenditori che, si spera in futuro, potranno portare investimenti alla città. I dinieghi a prescindere hanno portato, nel recente passato, a vedere svilupparsi le aree confinanti con Cavarzere, e quest'ultima bloccata nell’immobilismo e nella perdita di servizi, abitanti e appeal per gli investitori».

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