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domenica 6 novembre 2016

COMMEMORAZIONE DEL QUATTRO NOVEMBRE

Ricordiamo oggi, con la festa nazionale del 4 novembre, la conclusione della prima guerra mondiale. Un conflitto spaventoso, di una ferocia mai sperimentata prima dal genere umano e che costò la vita a milioni di giovani di tanti paesi, si era finalmente concluso, cambiando però per sempre la fisionomia del mondo. Ma l'umanità non seppe cogliere la lezione di quell'immane tragedia e nel giro di pochi anni il mondo sprofondò nel buio dell'età dei totalitarismi e di nuovo nell'incubo della guerra. Non ascoltare la lezione della Storia è un errore che spesso gli uomini hanno fatto e che continuano a compiere; un errore pagato col sangue di tante giovani vite, con lutti e dolori, distruzioni, morte ed ingiustizie. Ieri come oggi. Il 4 novembre celebriamo anche la giornata delle forze armate, il cui ruolo nel corso del Novecento si è evoluto, diventando sempre più strumento di difesa e di tutela delle popolazioni civili, degli inermi, dei più deboli. Rivolgo un pensiero riconoscente a tutti quegli uomini in divisa impegnati nella gestione quotidiana del vivere civile delle nostre comunità, piccole o grandi che siano, o in missioni di pace in varie zone del mondo. Ma il 4 novembre di 98 anni fa ci parla anche di un grande ideale, che le generazioni che ci hanno preceduto hanno saputo coltivare e realizzare: la definitiva unificazione dell'Italia. L'ideale risorgimentale dell'Italia libera ed unita divenne finalmente realtà, dopo quasi 1.500 anni di divisioni. I nostri avi hanno creduto tenacemente a quel sogno fino a portarlo a compimento, anche tra mille sacrifici. E noi oggi, che dell'Italia libera ed unita godiamo dei frutti dei frutti migliori, crediamo nell'Italia? Quanto siamo disposti, nella nostra vita di ogni giorno, a sacrificare qualcosa per il bene comune? La festa nazionale del 4 novembre ci faccia riflettere su tutto questo e spinga a saper cogliere la lezione della Storia. Il sindaco Henry Tommasi

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