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mercoledì 26 novembre 2014

SCIOPERO IN CASA DI RIPOSO

Faranno sciopero? E quante faranno sciopero? E se saranno tante, cambierà qualcosa? Molti se lo chiedevano fino a ieri. La novità di una protesta così eclatante in una delle istituzioni più sensibili della città, come la casa di riposo, comunque, non passerà senza lasciare strascichi anche se la partecipazione allo sciopero sembra destinata a rimanere un giallo.
Ben prima che arrivasse il fatidico mercoledì del braccio di ferro, infatti, la direzione della Danielato aveva precettato quasi tutte le operatrici per assicurare i servizi essenziali agli anziani. Il risultato è stato che pochissime persone hanno scioperato perché pochissime potevano legalmente farlo. Quindi, la precettazione “ampia”, politicamente parlando, ha oggettivamente bypassat
o l'annunciata prova di forza e ha lasciato nell'incertezza la reale consistenza della protesta. Forse così è stato fatto un favore a tutti.
Se andiamo a guardare il panorama istituzionale, invece, la protesta contro la gestione della casa di riposo è crescente, mentre la difesa non esiste o, a ben guardare, si esplicita in una chiusura a riccio degli interessati.
Il Comitato familiari degli ospiti si è schierato con i sindacati e ha partecipato al “picchetto” simbolico di fronte ai cancelli della casa di riposo. Anche Clara Padoan, ex segretaria della Lega Nord, è andata a farsi vedere insieme agli scioperanti. Una mossa che può prestare il fianco ad accuse di strumentalizzazione ma, tutto sommato, azzeccata. Anche perché la pasionaria leghista ha avuto il merito di parlar chiaro facendo seguire, alla presenza al picchetto un comunicato in cui chiede conto alla sinistra del suo silenzio: Pd, Sel, amministrazione comunale e consiglio di amministrazione della casa di riposo se ne stanno zitti, come se non stesse succedendo nulla. Perché?

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