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giovedì 25 gennaio 2018

PONTE DI BOSCOCHIARO, PARISOTTO: "IL COMUNE HA SOSTENUTO 255MILA EURO DI MAGGIOR SPESA"

Il Comune di Cavarzere è stato citato in giudizio davanti al tribunale di Venezia per danni dall’impresa costruttrice che si era aggiudicata i lavori del ponte di Boscochiaro, poi allontanata dal sindaco Henri Tommasi per presunte inadempienze. La citazione è arrivata il 5 gennaio scorso. «Un bel sacco di carbone in leggero anticipo portato dalla Befana al sindaco Tommasi», commenta il capogruppo della lista Tricolore, Pier Luigi Parisotto. «L’intera vicenda è nota a tutti, e nella primavera 2016 ne scrissi e parlai più volte, cercando di fare aprire gli occhi a chi di dovere per evitare seri danni futuri, ma rimasi inascoltato. Una situazione gestita male dall’amministrazione comunale, sindaco in testa, fin dall’inizio - prosegue Parisotto - quando si accorse che le elezioni comunali erano alle porte egli pretese di risolvere in pochi giorni di trattativa tutti i problemi tecnici fin lì accumulati, incontrando ovviamente la resistenza dell’impresa che stava costruendo il ponte». Continua l'ex sindaco: «Di fretta per le elezioni comunali alle porte, il primo cittadino pensò in maniera sbagliata di forzare la mano scaricando tutte le colpe dei ritardi costruttivi accumulati unicamente sull’impresa costruttrice, cacciandola dal cantiere, rescindendo il contratto e minacciando causa per danni. Il tutto per nascondere le proprie colpe e inefficienze, raccontando bugie ai cittadini, soprattutto quelli di Boscochiaro».
Parisotto ripercorre le tappe che hanno portato a questa causa, ricordando come Tommasi fino a metà gennaio 2016 «sosteneva pubblicamente che i lavori di costruzione del ponte procedevano regolarmente, mentre in in soli tre mesi, ai primi di aprile si arrivò alla rottura del contratto con la ditta che stava eseguendo i lavori. Un fatto gravissimo e senza precedenti a Cavarzere, che esponeva il Comune a rischio quasi certo di causa per danni lamentati dall’impresa». Parisotto allora scrisse che «i danni potevano essere di 740mila euro, ovvero le riserve tecniche iscritte nel registro di contabilità ufficiale depositato in comune, dall’impresa allora cacciata. Senza dimenticare che si dovrebbero sommare gli interessi e la rivalutazione monetaria a fine causa, oltre alle spese per consulenti e avvocati, e i maggiori costi che la nuova ditta subentrata ha già chiesto ed ottenuto, anche se il sindaco Tommasi e i suoi assessori questo non lo dissero mai nella riunione pubblica tenutasi a Boscochiaro il 12 aprile 2016, in cui tentavano di spiegare che tutti i problemi dei ritardi costruttivi erano colpa dell’impresa cacciata». Parisotto spiega come dalla delibera di giunta per approvare i lavori di completamento del ponte, datata 8 aprile 2016 e dalla determinazione del dirigente del 18 successivo «emerge che i 170mila euro del ribasso d’asta, più altri 50mila per "accordi bonari", altri 30mila per maggiori costi dei lavori e 5mila per l’incarico ad un avvocato per assistere il dirigente comunale, erano diventati così 255mila euro di maggiore spesa che, assieme al valore della causa, superano il milione di euro».
Cosa resta da dire - si chiede Parisotto - di fronte a tutte queste «evidenti omissioni e bugie raccontate dal sindaco Tommasi nella primavera 2016, per non macchiare la sua campagna elettorale con il rischio di compromettere la sua rielezione? L'unica verità sta nei fatti, che dicono come il problema del ponte esiste oggi in tutta la sua gravità. Primo, i lavori dovevano essere finiti a marzo 2016 ed invece finirono a dicembre 2016, secondo il Comune ha già sborsato 255mila euro in più oltre a quelli di contratto per far ripartire i lavori, terzo il Comune stesso oggi è chiamato in causa per danni causati all’impresa cacciata, per un totale di circa 900mila euro oltre a eventuali interessi e rivalutazione monetaria, senza contare i costi e disagi ingenti causati per anni a tanti cittadini e alle attività locali, ai cittadini delle vicine frazioni nonché di tutti i cavarzerani, che nessuno mai risarcirà». Tutto questo - conclude Pier Luigi Parisotto - «è frutto dell’incompetenza e della menzogna di questo sindaco: nonostante siano passati sette anni dal suo primo insediamento, è evidente che non ha imparato niente, se non a negare l’evidenza scaricando le colpe sempre sugli altri. Faccio appello al buon senso dei consiglieri e ai partiti che sostengono il sindaco Tommasi affinché lo mettano urgentemente "sotto controllo", perché con questi ultimi fatti estremamente negativi Cavarzere rischia di morire molto prima del previsto».

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