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mercoledì 20 febbraio 2019

GIUDICE DI PACE, CAVARZERE E CONA STIGMATIZZANO LO STRAPPO DEL COMUNE DI CHIOGGIA: "EQUITÀ E NIENTE BUGIE"

Non ci stanno Henri Tommasi e Alberto Panfilio, sindaci di Cavarzere e Cona, alla “guerra” dichiarata dal sindaco di Chioggia Alessandro Ferro in merito all’ufficio del giudice di pace. Ieri il primo cittadino clodiense ha scritto al Ministero della Giustizia per chiedere di riparametrare sulla sola città lagunare l’area di competenza dell’ufficio, escludendo i due Comuni limitrofi perché non avrebbero versato o non avrebbero intenzione di versare le somme richieste alla sua attivazione.
Tommasi rivendica il lavoro triennale per l’aggiustamento delle cifre: «Andava commisurato al numero di cause e di cittadini in ogni realtà, dal momento che Cavarzere conta 15mila abitanti e ha sostenuto circa dieci cause avanti il giudice di pace in più di cinque anni. Alla base di partenza proporzionale, era stata applicata una riduzione per Cona -circa 2mila euro annui di spesa- ma non per il Comune che amministro, quindi non ho accettato. Sarei stato disponibile a versare equamente 10mila euro all’anno, non 40mila o 30mila come erano stati richiesti. Tuttavia il servizio è importante, occorre trovare una soluzione senza che ci sia questo standard di rapporti fra le pubbliche amministrazioni».
Anche il sindaco di Cona Alberto Panfilio smentisce la ricostruzione di Ferro: «Ho portato l’offerta di Chioggia all’attenzione del consiglio comunale tre giorni dopo che era arrivata, è stata approvata, firmata, validata e inoltrata agli altri due Comuni. Dire “Cona non paga” è una bugia clamorosa». Si attende ora la risposta del Ministero all’istanza chioggiotta.

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