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giovedì 29 settembre 2016

FASHION JEANS, CONTINUA LA LOTTA DELLE OPERAIE PER RECUPERARE GLI STIPENDI ARRETRATI. IL SINDACO TOMMASI E I SINDACATI PARTECIPANO AL PRESIDIO


Fashion Jeans, non si ferma la protesta delle ex operaie. Licenziate dai giochi aziendali tra chiusure e riaperture con altro nome, scatole cinesi e tanto lavoro nero, le maestranze continuano a presidiare la fabbrica di via Einaudi per reclamare gli stipendi arretrati: questa mattina in loro sostegno è arrivato anche il sindaco di Cavarzere Henri Tommasi -da martedì scorso in costante contatto con le parti in causa- e una delegazione dei sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, che hanno anche redatto un comunicato congiunto.

«La situazione è preoccupante», dice Tommasi al microfono di Marco Lanza. «Lo è sempre, quando una società ha difficoltà economiche e da queste può derivare una chiusura. Non solo le 60 dipendenti -molte di Cavarzere, alcune di Chioggia e del circondario- bensì l'intera comunità è scossa, questa manifestazione serve a dar voce alle famiglie e a sensibilizzare l'opinione pubblica». Tommasi ricorda come Fashion Jeans vanti un grosso credito dalla ditta bolognese Imperial, sua maggior cliente: «Non entro nel merito della questione ma spero la situazione si possa smuovere ed essere riportata alla normalità, nonostante siano saltati vari tavoli di concertazione».

Duri i sindacati: «Ci sono cose che non si capiscono, chiaro è che l'azienda non ha le carte in regola», sostiene Davide Stoppa della Cgil. «Si va verso un fallimento senza soddisfazione di chi lavora, le operaie fanno sempre le spese e ricadono sullo Stato, mentre certi imprenditori senza scrupoli la scampano sempre». Fa eco la Femca Cisl: «Mesi fa le lavoratrici hanno anche ricevuto proposte dall'azienda per “aiutarla” a pagare la multa relativa alle colleghe assunte in nero e poi regolarizzate. Fu promesso di erogare l'arretrato assieme allo stipendio corrente, ma nella realtà hanno perso l'uno e anche l'altro, la loro fiducia e la loro collaborazione sono state tradite. Quanto alla Imperial, più volte convocata e mai si è venuta a giustificare del debito con Fashion. Chi è la vittima?».

Le ragazze non sanno più a quale santo votarsi: «Ogni 25 del mese siamo qua, ormai la situazione è insostenibile». C'è chi si lascia sfuggire, sconsolata: «Lo Stato al massimo può darmi l'80% di quello che ho perso, mentre questi imprenditori non li trovi alla Caritas se le cose vanno male, anche dovessero risultare nullatenenti». Una città intera attende risposte.

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