L'ex base militare di Conetta, diventata centro di accoglienza per i migranti in attesa del diritto di asilo, non è destinata alla chiusura nonostante le reiterate proteste di chi è costretto a viverci per le conclamate situazioni di disagio. Lo ha comunicato il sottosegretario all'Interno, il renziano Domenico Manzione, a un'interrogazione presentata dalla deputata veneziana di Articolo 1 - MDP, Delia Murer, e dai colleghi di gruppo Michele Mognato e Davide Zoggia, che segnalava la grave situazione nella struttura. "Il campo è sottoposto a numerose ispezioni da parte della prefettura -si legge nella risposta governativa- all'esito delle quali non sono emersi elementi per giustificare la sospensione del servizio e la chiusura del centro medesimo".
Non si è fatta attendere la risposta dell'onorevole Murer: «Esprimo totale disaccordo con la scelta del Ministero dell’Interno di tenere aperto il centro di accoglienza di Cona, che va chiuso subito. Questa risposta lascia profondamente delusi. Il sottosegretario Manzione dà conto dell’intervento fatto sulla protesta, spiega i meccanismi di redistribuzione territoriale dei carichi su vari altri centri, ma ritiene che Cona possa restare aperto anche in ragione del fatto che non ospita più 1407 migranti, come nel luglio scorso, ma circa 800. Il numero viene considerato adeguato, ignorando però sia che rimane un centro troppo grande, sia che le condizioni strutturali sono disastrose, come appurato di recente da una visita di una delegazione di deputati della sinistra. Noi siamo favorevoli a un sistema di accoglienza diffusa, siamo favorevoli agli SPRAR, ma su Cona l’unica soluzione possibile è la chiusura».
Nella risposta di Manzione si legge che il Prefetto di Venezia Carlo Boffi ha disposto lo spostamento di 30 migranti in provincia di Verona, altrettanti in quella di Vicenza, 32 nel Padovano, 35 a Treviso e dintorni, 30 nel circondario di Belluno, 26 a Rovigo e provincia, 69 in tutto il Veneziano: "Tale soluzione è conforme alla strategia più volte affermata dal ministro dell'Interno Minniti, intesa al graduale superamento dei grandi centri, con l'obiettivo di realizzare un sistema di accoglienza diffusa sul territorio, in grado di contemperare i diritti di chi accoglie e di chi è accolto, secondo il piano concordato con l'Associazione Nazionale Comuni d'Italia". La chiusura del campo di Conetta era stata chiesta a più riprese e con forza anche dal sindaco Alberto Panfilio.
Nessun commento:
Posta un commento