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mercoledì 14 aprile 2021

PARISOTTO, «LA PISTA CICLABILE DI VIA DANTE NON È A NORMA, ANZI PERICOLOSA PER I PEDONI E GLI UTENTI PIÙ FRAGILI»

«La pista ciclabile di via Dante sembra tutto fuorché a norma del codice della strada. È pericolosa soprattutto per i pedoni e gli utenti più fragili. Sarebbe stato opportuno redigere un progetto che prevedesse l’esproprio delle aree necessarie, e che garantisse veramente la fruibilità della via delle scuole in piena sicurezza». Sono dichiarazioni di Pierluigi Parisotto, capogruppo della lista Tricolore, in merito al nuovo progetto di mobilità lenta realizzato dalla maggioranza del sindaco Henri Tommasi in via Dante Alighieri, nella quale si trovano la maggior parte dei plessi scolastici del capoluogo.
«I recenti atti vandalici commessi in via Dante vanno condannati categoricamente - sostiene Parisotto - non possono essere né accettati né giustificati per alcuna ragione». L'ex sindaco si rifrisce ai gesti compiuti nei confronti della segnaletica della nuova pista ciclabile, che qualche giorno fa è stata piegata a tal punto da sbarrare la circolazione nella stessa: «Certamente, però, posso dire che mi aspettavo che prima o poi sarebbe successo qualcosa in questa via. A mio parere la realizzazione di questo progetto è quanto di più sbagliato si potesse realizzare. Il sindaco Tommasi e la sua giunta di incapaci e inconcludenti lo hanno approvato alla vigilia di Natale, ma evidentemente senza nemmeno leggerlo, altrimenti si sarebbero accorti dalle misure (ammesso che ci fossero) che così concepita non poteva rispettare le norme del codice della strada.
Essendo questa la via principale che conduce ai plessi della scuola materna, elementare e media del centro - continua il consigliere di opposizione - il carico di mezzi pubblici e privati, di biciclette e pedoni è enorme da settembre fino a giugno di ogni anno. E proprio i pedoni, imboccando la strada da via Spalato, si ritrovano a dover passare sopra un marciapiede di larghezza modestissima, presente dal lato nord, limitato ulteriormente dai pali della luce o da recinzioni sporgenti.
Il marciapiede termina all’entrata della scuola materna e primaria: i numerosissimi studenti, a questo punto, per raggiungere la scuola secondaria di primo grado Cappon dovrebbero attraversare il sedime stradale, passando nel lato sud, dove non troveranno un marciapiede ma un viottolo di circa 50 cm. Ai pedoni, infatti, è stato destinato un sentiero indicato solamente con segnaletica orizzontale, oltre ad essere occupato anche da qualche albero. Non oso immaginare dove possano passare i disabili in carrozzina, o le mamme con uno o più figli al seguito, che si ritrovano gomito a gomito con con le biciclette».
Prosegue l'esponente della minoranza: «È trascorso nemmeno un anno da quando il sindaco, la giunta e la maggioranza hanno approvato il piano di abbattimento delle barriere architettoniche. Ma per farne cosa? Perché in questo progetto l’abbattimento delle barriere esistenti non è stato nemmeno considerato? È così che il sindaco, la giunta, il dirigente del settore lavori pubblici che ha validato il progetto (redatto da una sua collaboratrice, nonché responsabile del progetto della ciclabile) hanno inteso mettere in sicurezza gli studenti, i loro genitori, e tutti i cittadini che oltre a transitare abitano in questa strada?».
Parisotto si chiede «come si fa a mettere in sicurezza pedoni e ciclisti in via Dante se, giunti all’altezza della scuola Cappon, la ciclabile stessa termina? Difatti, per poter continuare il percorso e raggiungere la ciclabile del supermercato Aliper bisogna proseguire per circa cento metri sopra il marciapiede esistente, in promiscuità con i pedoni, e in parte nello spazio dedicato alla discesa degli allievi dal bus scolastico.
Altro che mobilità lenta in sicurezza: se sindaco e giunta l’avessero voluta veramente, avrebbero dovuto approvare un progetto che prevedesse l’esproprio delle aree necessarie (principalmente già di proprietà comunale o di enti pubblici, pochi fondi privati) ed eseguire un progetto a norma del codice della strada, l’unico che può garantire la fruibilità della principale via di accesso alle scuole di ogni ordine e grado del centro storico, ma soprattutto che mettesse in sicurezza tutti gli utenti fragili, come disabili, anziani, bambini e i loro accompagnatori che anche al di fuori degli orari scolastici frequentano numerosi questa via per una passeggiata salutare. Con tali condizioni però il progetto avrebbe richiesto maggior tempo di esecuzione e maggiore spesa».
Le elezioni comunali sono alle porte: «In questi dieci anni - conclude Pierluigi Parisotto - il sindaco Tommasi con le sue due giunte ha fatto poche cose, e spesso sbagliate, e questo progetto ne è la conferma. Non è rimasto che procedere con un po’ di "stucco e colore per ingannare l’elettore". Posso comunque garantire che molto presto qualcuno dovrà rispondere, oltre che politicamente, anche in altra sede di questo ulteriore spreco del denaro pubblico».

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