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martedì 19 maggio 2020

I GENITORI DI BOSCOCHIARO: «LA SCUOLA PRIMARIA È VITA E VA SALVATA, CI SENTIAMO ABBANDONATI DAL COMUNE»

Con l'amaro in bocca, ed esterrefatti. Così si dicono i genitori di Boscochiaro, a fronte delle notizie che segnalano come incerta l'attivazione di una prima classe per la scuola primaria nel 2020-21, e di conseguenza il futuro dell'intero plesso Lombardo Radice.
«Da mesi - si legge in una nota - abbiamo alzato l’allarme sulla possibile chiusura della scuola primaria: una rappresentanza del paese, costituita da genitori con figli in età scolare ma non solo, ha incontrato più volte l’amministrazione comunale e la dirigente scolastica per definire assieme un piano allo scopo di poter tentare di salvarla».
L’obiettivo primario era avere almeno nove bambini iscritti alla futura classe prima, cosa che è accaduta. Il resto, poi, dipendeva da una sinergia tra l'amministrazione e la dirigenza scolastica: «Abbiamo appreso dai network - continuano i genitori - che il destino della scuola è però incerto, in quanto non pare attivabile la prima classe, né si sa nulla del destino dei bambini. L'amministrazione è stata invitata a insistere con il Provveditorato, ma in realtà non ha mosso un dito in questi mesi. Siamo stati abbandonati senza riscontri, nonostante le richieste di essere aggiornati».
La scuola, lo stiamo imparando soprattutto in questo difficile periodo segnato dall’emergenza sanitaria, rappresenta per ogni bambino e ragazzo non solo un luogo dove apprendere nozioni, ma un'esperienza di vita a tutto tondo. «Per questo la presenza di una scuola in un paese è un cuore pulsante di vita e di futuro - continua il comunicato dei residenti di Boscochiaro - non è solo un vantaggio per le famiglie che hanno bambini in età scolare, ma contano le amicizie, i rapporti che si instaurano tra bambini e tra famiglie».
La rappresentanza venutasi a costituire non ha colore politico, l'obiettivo è solo tenere aperta la scuola: «La questione non dev'essere una guerra tra partiti, ma la loro collaborazione efficace per il bene comune. Se la scuola è vita per un paese, la sua chiusura è la morte: perdendo un servizio così e spostando i bambini altrove, molti altri servizi altrove si sposteranno. Così non ci sarà motivo per vivere a Boscochiaro, senza contare che il valore immobiliare delle case si abbasserà».
Il calo demografico sta colpendo tutti gli istituti scolastici: «Ma non capiamo perché - proseguono i genitori di Boscochiaro - pur avendo un numero adatto di bambini iscritti la scuola Lombardo Radice debba essere chiusa. Soprattutto considerando che è il plesso più vicino anche per altre frazioni: San Pietro, San Gaetano, Dolfina, Villaggio Busonera.
Non comprendiamo perché addirittura si sia pensato di mandare i bambini a Cona, anche se pare che la dirigente scolastica abbia invece virato la destinazione verso la primaria Giovanni XXIII in via Leonardo da Vinci. Era altresì interessante l'ipotesi definita assieme alla dirigente e al Comune: avere la possibilità di due pomeriggi a settimana, con altri tre facoltativi, quale alternativa appetibile anche per le famiglie del centro».

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