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lunedì 20 luglio 2020

LA LEGA PROTESTA A CONETTA PER SCONGIURARE L'ARRIVO DEI MIGRANTI POSITIVI: «NO PREFETTO, ABBIAMO GIÀ DATO!»

Quasi un centinaio di persone ha partecipato, nelle prime ore del pomeriggio di oggi, al sit-in organizzato dalla Lega all'esterno dell'ex base militare di Conetta, dove fino alla fine del 2018 erano ospitate centinaia di richiedenti asilo.
Il motivo della protesta sta nella paventata riapertura della struttura, avanzata come ipotesi dal prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto, in seguito alla rimonta dell'emergenza da Covid, che nell'ultima settimana ha visto una trentina di migranti nigeriani (positivi al virus) essere traslocati dalla Croce Rossa di Jesolo fino a due strutture private alla periferia di Cavarzere.
Il sindaco di Cona Alessandro Aggio ha quindi messo le mani aventi rispetto a questa evenienza, sostenendo che il piccolo comune è stato fra i pochi a non avere al suo interno persone contagiate dal virus, oltre ad avere già dato in termini di accoglienza. A supportare il primo cittadino sono accorsi gli onorevoli Andreuzza, Fogliani, Bitonci, Vallotto, Bazzaro oltre a esponenti leghisti delle città vicine, a rappresentanti di Fratelli d'Italia come l'onorevole Luca de Carlo, a sindaci come Gianluca Piva di Agna e Massimo Cavazzana di Tribano.
I deputati della Lega hanno scritto una lettera allo stesso Prefetto per avere chiara l'assicurazione che Conetta non riaprirà. Intanto questa sera alle ore 20.30, in piazza Dante nella frazione, l'amministrazione incontrerà la cittadinanza per discutere del tema e raccogliere le istanze della popolazione, che potrà partecipare indossando la mascherina e mantenendo la distanza prescritta.
Anche il segretario del sindacato FSP della Polizia di Stato, Mauro Armelao, è solidale con i manifestanti: «Se dovesse succedere, per il Commissariato di Chioggia sarebbe il collasso. Ricordo al prefetto Zappalorto che, come in tutti gli uffici di polizia della provincia, non è arrivato il benché minimo rinforzo estivo, figuriamoci dover provvedere a rimuovere nuovi blocchi stradali dei profughi».

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