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venerdì 3 luglio 2020

URBANISTICA, IL COMUNE PREDISPONE LA VARIANTE 5 AL PIANO DEGLI INTERVENTI PER IL RECUPERO DEL PATRIMONIO EDILIZIO

Il Comune di Cavarzere si avvia a completare il programma di urbanistica con la predisposizione della variante numero 5 al piano degli interventi, che assieme al piano di assetto del territorio costituiscono il piano regolatore comunale. Lo scorso aprile, nonostante l’emergenza sanitaria, è stata adottata la variante semplificata al piano di assetto del territorio, relativa al contenimento del consumo di suolo prevista dalla legge regionale 14/2017: dopo la scadenza del 20 luglio l'ente procederà all’esame delle osservazioni pervenute.
La variante 5 al piano degli interventi sarà il completamento del percorso e conterrà un adeguamento dello strumento urbanistico alle nuove leggi regionali, come la nuova 14/2019 (Veneto 2050). Il documento del sindaco, illustrato al consiglio comunale nella seduta del 26 giugno, costituisce l’avvio del processo di variante al piano degli interventi. Il documento è costruito in stretta interazione con il settore Assetto del Territorio del Comune, e ha lo scopo di illustrare gli obiettivi e modalità di redazione del piano.
Uno degli scopi del documento del sindaco è l’attivazione di un processo partecipativo, di consultazione e concertazione, che deve consentire il coinvolgimento dei cittadini, degli enti e dei portatori di interesse in genere, affinché le scelte di piano siano definite secondo principi di trasparenza. Dopo questa prima fase, il percorso riprenderà a settembre con il coinvolgimento di tutti i portatori d’interesse. I principali effetti attesi dalla variante 5 saranno una strumentazione urbanistica più adeguata alle esigenze della comunità locale, un miglioramento e un recupero del patrimonio edilizio esistente, un efficace sostegno a progetti sostenibili di sviluppo di attività economiche e del settore economico, produttivo e del terziario; per il centro storico, il riassetto normativo e la riorganizzazione funzionale.
Sarà prioritario l’aggiornamento dei gradi di protezione degli edifici, codificati con il vecchio PRG ed oggi solo parzialmente coerenti ai valori storico-architettonici degli stessi, con la finalità di facilitare gli interventi con la massima elasticità, l’adeguamento tecnologico e la trasformazione funzionale degli edifici, oltre che favorire la rigenerazione dei complessi abbandonati o sottoutilizzati. Incentiverà al recupero dei “vuoti urbani”, cioè i numerosi edifici a qualsiasi destinazione in stato di abbandono e di degrado. Il notevole patrimonio di edilizia residenziale pubblica -sia di proprietà comunale che di proprietà dell'ATER- dovrà vedere un progetto complessivo di rigenerazione urbana.
Particolare interesse rivestirà la riattivazione e ultimazione del recupero dell’ex zuccherificio nell’area di San Giuseppe e delle aree circostanti, ma anche luoghi non valorizzati nel tempo come ad esempio l’area ex Carceri. Per le frazioni, come per il centro, risulta necessaria una previsione complessiva di recupero del patrimonio edilizio esistente, in alcuni casi fortemente degradato. Il recupero degli spazi pubblici e a verde attraverso gli idonei strumenti e forme di partecipazione garantirà un miglioramento della qualità abitativa per i residenti.
Per il territorio agricolo, considerando confermato quanto disciplinato nel vigente piano degli interventi, vi sarà la possibilità di chiedere interventi di recupero delle strutture agricole produttive che abbiano perso funzionalità con nuove destinazioni, sempre nel rispetto dei caratteri tipologici e formali. A seguito dello stralcio significativo dell’area produttiva di espansione a nord, avvenuto con le varianti verdi, la variante n.5 incentiverà il recupero e l’eventuale ampliamento delle attività produttive esistenti, ma nel contempo cercherà di garantirne la permanenza sul territorio ed eventualmente la riconversione e l’espansione, anche con nuove modalità sostenibili. Sarà data la possibilità di segnalare le attività produttive esistenti in zona impropria non disciplinate dal vigente piano degli interventi, per valutarne l’eventuale classificazione.
Con la variante n.5 sarà anche recepito il regolamento edilizio tipo: si tratterà di uno strumento urbanistico adeguato alle norme più recenti - afferma il sindaco Tommasi - non solo per quanto riguarda la limitazione del consumo di suolo, ma a garanzia della giusta flessibilità e semplificazione, allo scopo di recuperare al massimo il patrimonio edilizio esistente. «Costruiremo, assieme a tutti i portatori d’interesse - conclude Tommasi - un piano di nuova generazione che tenga conto dell’attuale realtà e delle mutate esigenze del territorio, senza tralasciare la salvaguardia ambientale e dei beni culturali. Siamo aperti a valutare tutte le ipotesi di trasformazione che portino un beneficio pubblico al territorio».

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