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sabato 14 giugno 2014

A FINE MESE CHIUDE IL CENTRO PER L'IMPIEGO

Il Centro per l'impiego di Cavarzere chiuderà il prossimo 30 giugno. La notizia, che nessuno sembra voler far conoscere ai cavarzerani, trapela dalle indiscrezioni di un “personaggio” ben conosciuto in città, ovvero Benito Alcide Crepaldi, democristiano mai pentito, anche se, ormai, fuori dall'agone politico. Ma anche diretto interessato alla questione perché la sua stessa abitazione fa parte del “compendio” del Cpi.
Vicende personali a parte, il Centro era già stato ridimensionato un paio di anni fa. Quella che il centro sinistra, al governo di Cavarzere, chiamava “chiusura”, in polemica con l'amministrazione provinciale di centro destra, a guida leghista, veniva definita da questa parte politica “riorganizzazione” e i due consiglieri provinciali del centro destra, Riccardo Tosello e Michael Valerio, la difendevano come unico modo di salvare lo sportello locale del servizio, considerato improduttivo dall'amministrazione provinciale. 
In termini obiettivi, due anni fa, l'orario di apertura venne ridotto da cinque a due giorni a settimana. Ma solo per il cosiddetto front-office: le questioni più complesse andavano, comunque trattate nell'ufficio di Chioggia
L'anno scorso, anche allora tutti zitti, venne tolto un ulteriore giorno. Ora l'apertura è solo al lunedì e il prossimo 30 giorno sarà l'ultimo lunedì. Poi tutti a Chioggia.
«Vogliono risparmiare» penserà qualcuno. Invece non sembra che sia così. Il costo dell'ufficio, infatti, è dato dal personale più affitto, utenze e manutenzione. Chiudendo e trasferendo tutto a Chioggia il costo del personale non cambia, dato che non si licenzia nessuno e, anzi, il personale potrebbe, forze, anche aver diritto a qualche rimborso chilometrico. L'affitto non c'é, dato che l'immobile dovrebbe essere in comodato gratuito (e, se non lo fosse, potrebbe diventarlo facilmente). Le utenze e la manutenzione non sembrano rappresentare chissà quale spesa. E allora? Perché chiudere un servizio e obbligare disoccupati (e imprese, ci sono anche questo tra gli utenti del Cpi) a recarsi a Chioggia per svolgere le pratiche più banali?
Qualcuno, a suo tempo, ipotizzava una sorta di “ritorsione politica” nei confronti dell'assessora Heidi Crocco, dipendente della Provincia (dai tempi delle amministrazioni di centro sinistra) e impiegata proprio al Cpi di Cavarzere. Chissà... di certo l'assessora in questione si è mossa ben poco, in prima persona, per difendere il servizio. Imbarazzo? Conflitto d'interessi? Ma allora avrebbe dovuto muoversi qualche altro esponente dell'amministrazione.
Ora sembra che siamo allo stesso punto di due anni, un anno fa: arriva la chiusura. Perché? 
E nessuno dice niente. Perché?

RISPONDE IL SINDACO TOMMASI

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