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mercoledì 10 gennaio 2018

GIUDICE DI PACE, SCONTRO SUI CONTI. CAVARZERE: "PAGHIAMO IN PROPORZIONE A CONA"

Le cronache di inizio anno riaccendono un faro sull'ufficio del giudice di pace, in difficoltà gestionali sia perché i dipendenti del Comune di Chioggia non vi si vogliono trasferire (non godendo di pari spettanze rispetto ai colleghi stipendiati dal ministero), sia per le rimostranze del Comune di Cavarzere di contribuire alle spese nella misura richiesta per tenere in piedi un servizio prezioso per le comunità della provincia sud. A tal proposito, il sindaco di Cavarzere Henri Tommasi puntualizza che è disposto a pagare in proporzione a quanto versa il Comune di Cona rispetto al numero degli abitanti, che sono cinque volte maggiori; dal canto suo Alberto Panfilio, sindaco di Cona, ha già versato la cifra utile. Serve la volontà politica di arrivare a una soluzione, è il parere di Tommasi. Ma lo scontro è appunto sui conti: a fronte di 330 cause decise ogni anno, solo una decina paiono interessare cittadini di Cona e Cavarzere. E non è detto che, sommando gli stipendi e le bollette, i costi da sostenere siano proprio di 240mila euro annui, come asserito fin qui dagli enti preposti. La Camera degli Avvocati intanto è sempre all'erta per scongiurare la sospensione di un servizio che, in sua assenza, obbligherebbe i legali e i cittadini stessi a lunghe trasferte a Venezia.

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