mercoledì 7 maggio 2014
CAVARZERE (VE) CARABINIERI ARRESTANO 46ENNE PER MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA.
I carabinieri di Cavarzere (VE), hanno proceduto all’arresto di un 46enne di Cavarzere, già noto alle forze dell’ordine, ritenuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie.
Nel pomeriggio di ieri, la donna, contattava i Carabinieri di Cavarzere, al culmine di una situazione familiare oramai degenerata da giorni, poiché temeva per la propria incolumità in quanto il marito l’aveva – per l’ennesima volta – minacciata di morte telefonicamente, in particolare annunciando di volersi recare verso il suo posto di lavoro.
A seguito della telefonata la vittima si allontanava dal lavoro decidendo di dirigersi verso la stazione carabinieri dove si sentiva più sicura. Durante il tragitto in macchina verso la caserma, il marito a bordo di uno scooter la raggiungeva, inseguendola sino alle vicinanze della caserma. Alla vista dei militari l’uomo si allontanava dallo scooter, mentre la donna in preda ad una crisi di panico veniva fatta accomodare in ufficio e calmata.
L’uomo veniva successivamente raggiunto e bloccato da una pattuglia della Stazione Carabinieri dopo che lo stesso, aveva continuato a minacciare telefonicamente la donna di morte. La stessa giunta al culmine di due settimane sormontate da un escalation di minacce quotidiane, di condotte persecutorie, afferrava il coraggio di denunciare una situazione di quotidiano martirio che dal giorno di Pasqua l’aveva vista bersagliata da continue richieste di denaro, condite con minacce di morte.
A seguito dell’accaduto si procedeva all’arresto del soggetto per maltrattamenti in famiglia nonche’ alla denuncia per guida in stato di ebbrezza e con patente revocata. Lo stesso nella mattinata odierna sarà giudicato con processo per direttissima davanti al Tribunale di Venezia.
Chioggia 7 maggio 2014
aggiornamento h 19.30
Il 46enne di Cavarzere è stato ritenuto colpevole dal Tribunale di Venezia, ma nonostante il PM avesse chiesto per lui la carcerazione immediata, il giudice lo ha rilasciato con l’obbligo di non avvicinarsi alla casa dove abita la moglie, al posto di lavoro e in tutti luoghi da lei frequentati. Non può neanche telefonarle, pena la sospensione della libertà provvisoria. Il processo vero e proprio verrà fatto a fine mese.
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