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giovedì 17 marzo 2016

LA STRAORDINARIA QUOTIDIANITA' DELLE DONNE.... ANDOS SEMPRE IN PRIMA LINEA

“LA straordiNaria quotiDianità delle dOnne…coSì è": ANDOS mette in mostra la malattia per promuovere la prevenzione del tumore al seno La mostra fotografica, organizzata da Andos col contributo personale della giovane Elena, rimarrà esposta nella Cittadella sociosanitaria di Cavarzere fino al 31 marzo Andos Silvia Pagan, il direttore amministrativo della Ulss di Chioggia Gilda Menini, il sindaco di Cavarzere Henri Tommasi, il rappresentante della Cittadella Luciano Ceccon. Sulla pagina FB aziendale, a breve i video: Dg Dal Ben - Ulss 12, Ulss 13 e Ulss 14 Il male non ha età, e te lo ricordi quando senti storie come quella di Elena Ballarin, 25 anni, giovane, bella, piena di progetti, che un giorno scopre di essere malata. Di avere un tumore al seno e dopo un primo momento in cui si sente persa, come se il mondo le fosse crollato addosso, riesce poi a trovare la forza di reagire, di trasformare quella esperienza difficile e troppo dura per la sua età come testimonianza positiva e di speranza. E lo fa grazie alla associazione Andos (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno) di Chioggia e una mostra fotografica davvero speciale, promossa dalla Ulss 14 di Chioggia e dalla Cittadella sociosanitaria di Cavarzere. Un evento organizzato da Andos grazie ad un progetto fotografico unico, realizzato dalla fotografa Erica Cappuzzo, come mezzo alternativo per promuovere gli screening del tumore alla mammella e, in generale, l’informazione come prevenzione della malattia. La mostra fotografica intitolata “LA straordiNaria quotiDianità delle dOnne…coSì è! …se vi pare” è composta da circa una trentina di scatti (il primo, quello che si trova anche nelle locandine, è di Elena) che ritraggono le donne di Andos, una mostra esposta per la prima volta nell’atrio dell’Ospedale di Chioggia poco tempo fa e che da oggi, giovedì 17 marzo fino alla fine del mese, rimarrà esposta nei locali della Cittadella sociosanitaria di Cavarzere. “Non è stato facile – ha spiegato la presidentessa della associazione Andos Silvia Pagan – metterci a nudo, sia fisicamente che interiormente. Ma alla fine abbiamo deciso di farlo, di metterci la faccia in questo progetto, per condividere la malattia in modo che non sia più un tabù per nessuna donna”. L’idea del progetto fotografico è partito da Elena guardando in rete delle modelle rasate ed è stato accolto e realizzato da Andos. “Il calvario della chemioterapia – ha raccontato Elena, che oggi sta bene - oltre al malessere fisico, ti fa assistere impotente al drastico cambiamento della tua immagine. E' allora che gli sguardi e le osservazioni della gente assumono tutt'altro peso. Un peso come un macigno per alcune di noi che arrivano persino a vergognarsi della propria condizione col proprio marito e i figli”. La mostra sta riscuotendo un certo successo: è per questo che l’associazione ha trasformato l’evento in qualcosa di itinerante. Il tutto per raggiungere più persone possibili, più donne possibili e per far capire che non bisogna sentirsi sole nel momento della malattia, che ci sono altre persone che hanno combattuto e lo stanno facendo e che di tumore al seno si può anche guarire. “Ho parlato con alcune donne operate al seno a causa di un tumore – ha evidenziato il direttore generale della Ulss 14 di Chioggia Giuseppe Dal Ben – e mi hanno spiegato che iniziative come questa sono liberatorie. Il condividere aiuta a non farsi sopraffare dalla malattia, anche e soprattutto psicologicamente. Un grazie di cuore alle donne di Andos, alla loro tenacia e sensibilità, quindi, ma anche alla Cittadella di Cavarzere che ha spalancato subito le porte della struttura sanitaria alla richiesta di promuovere proprio nei loro spazi questa mostra”.

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