martedì 25 aprile 2017
IL SALUTO DEL SINDACO TOMMASI PER LE CELEBRAZIONI DEL 25 APRILE
Rivolgo il mio saluto ed il mio benvenuto alle autorità civili, religiose e militari
presenti, ai rappresentanti delle forze armate e delle associazioni d'arma, alla protezione
civile, alla banda cittadina, all’arciprete Don Achille, al Sindaco e al Consiglio dei ragazzi,
ai figli ed al nipote del Dott. Busonera e soprattutto ai cittadini che con la loro presenza
onorano questa festa nazionale.
Sì, perché il 25 aprile deve essere ed è soprattutto una festa dei cittadini. E' la
giornata in cui ricordiamo la fine della guerra sul territorio italiano, la riconquista della
libertà da parte degli Italiani dopo il ventennio fascista e l'occupazione tedesca, la rinascita
dell'Italia libera e democratica (e, di lì a poco, repubblicana) come casa comune degli
Italiani. E' probabilmente proprio per questo che il 25 aprile continua da 72 anni ad essere
percepito come un giorno di festa per il nostro popolo. E' questa la ragione della sua
popolarità, della sua capacità di coinvolgere tutti noi.
Il 25 aprile 1945 fu però non solo la fine di lutti e disperazione ma fu soprattutto
l'inizio di un cammino di speranza e di riscatto che ebbe come protagonisti non solo una
classe politica che, al di là delle differenze ideologiche, seppe lavorare unita per il bene
dell'Italia ma soprattutto ancora una volta i cittadini di ogni classe sociale.
Il 25 aprile 1945 fu finalmente per l'Italia il momento della pace. E la pace cominciò subito
a dare frutti di bene per il nostro paese, permettendone la crescita e lo sviluppo in tutti gli
ambiti.
Pace e Speranza dunque: la giornata di oggi ci ricorda l'importanza ed il valore di
queste due parole. Non concetti astratti, ma situazioni concrete. Il popolo italiano ne ha
sperimentato concretamente il valore.
Nel mondo di oggi in cui i venti di guerra tornano periodicamente a farsi sentire
anche non lontano da noi ed in cui la crisi degli ultimi anni sembra diventare non più un
fatto solo economico ma anche culturale e sociale sembra difficile parlare di Pace e
Speranza.
Ma abbiamo il dovere di farlo. Lo dobbiamo alle generazioni che ci hanno preceduto
e che hanno affrontato immani sacrifici per donarcele. Lo dobbiamo alle generazioni che
verranno e che saranno protagoniste dell'Italia e del mondo di domani.
Viva il 25 aprile! Viva l'Italia!
Cavarzere, 25 aprile 2017
Il Sindaco
Avv. Henri Tommasi
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