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giovedì 15 giugno 2017

NUOVE RISORSE PER IL COMUNE DI CAVARZERE GRAZIE A UNA OPERAZIONE CON CASSA DEPOSITI E PRESTITI

Dopo mesi di difficoltà finanziarie, il movimento Articolo 1 - MDP, rappresentato in giunta dall’assessore al bilancio Andrea Orlandin, ha proposto una soluzione per sbloccare importanti spazi finanziari che potranno essere utilizzati dall’amministrazione in maniera prioritaria per le necessità in conto capitale (possibilità questa aperta dall'articolo 7, comma 2, del Dl 78/2015). L’opportunità è stata individuata nell’adesione al bando di rifinanziamento dei mutui di cui alla circolare della Cassa Depositi e Prestiti n.1287 del 12 aprile scorso, che dà la possibilità agli enti aderenti di rifinanziare le proprie posizioni di debito allungando le scadenze di due anni ad equivalenza finanziaria. Tecnicamente viene rinegoziato il debito residuo dei prestiti in essere al 1° luglio 2017 alle condizioni post rinegoziazione con pagamento nel 2017 della sola quota interessi e rimborso della quota capitale a partire dal 30 giugno 2018. Tradotto: la Cassa Depositi e Prestiti, secondo un calcolo ad equivalenza finanziaria, concede lo spostamento del pagamento di una rata in conto capitale e l’allungamento delle scadenze, determinando così l’insorgere di spazi finanziari che potranno essere utilizzati per le necessità che saranno individuate come prioritarie. In numeri, questo significa che ci sarà materialmente la possibilità di spendere fin da subito 309.962,45 euro che non erano stati previsti nel bilancio di previsione iniziale. Oltre a questo effetto “una tantum” se ne produrrà uno strutturale per i prossimi anni di abbassamento della rata dovuto all’allungamento delle scadenze, sempre in equivalenza finanziaria, il cui effetto netto è stimato intorno ai 100.000 euro per i prossimi 5 anni. Ossigeno puro in un momento in cui il tema delle risorse è davvero la sfida più importante che gli enti debbono affrontare: da anni ormai nessuna imposta o servizio è stato aumentato a beneficio delle casse comunali (l’aumento della TARI, infatti, risponde ad una normativa nazionale ed è ascrivibile alla variazione del costo che a sua volta il Comune deve pagare al gestore del servizio), vi era la necessità di un segnale da parte dell’amministrazione ed è stato individuato in uno strumento che suona familiare anche a molte famiglie che si sono trovate nella necessità di rimodulare la propria posizione debitoria. I mutui coinvolti nell’operazione sono stati in tutto 65 su un totale di 100 posizioni; non è stato possibile (e sarebbe stato antieconomico) infatti procedere a rinegoziazione per quei mutui con data scadenza dell’ammortamento entro il 31 dicembre 2012 o con debito residuo inferiore a 10mila euro o per i quali esista già una contribuzione di altri soggetti al pagamento delle rate. Nessun cambiamento neanche sulla tipologia di prestiti, che rimangono fissi o variabili così come lo erano in origine. Nulla cambia sul fronte del debito totale dell’ente per i mutui presi in considerazione, pari a 8.946.733,22 euro, che rimane immutato e che continuerà il suo trend decrescente. L’operazione ha comportato anche un notevole sforzo amministrativo, data la mole di adempimenti necessari per l’adesione ed i ridotti tempi che la Cassa ha concesso agli enti per predisporre tutta la documentazione, pertanto va riconosciuto anche l’impegno dell’apparato comunale. La Cassa Depositi e Prestiti propone queste manovre ovviamente per favorire la ripresa degli investimenti da parte delle amministrazioni; l’istituto si finanzia con i denari provenienti dalla raccolta del risparmio postale ed opera in stretta sinergia con il governo nell’implementazioni di strumenti di sostegno all’economia (come detto la rinegoziazione viaggia in parallelo con una norma di legge che apre la possibilità di utilizzare in maniera libera gli spazi finanziari che si vengono a creare); questa operazione è quindi stata sposata da tutta l’amministrazione solo in quanto effettuata in assoluta equivalenza finanziaria, come peraltro certificato dalla stessa Cassa Depositi e Prestiti. Tra l’altro questo determina anche un generale abbassamento di qualche decimo dei tassi di interesse. La sfida ora sta nell’utilizzo migliore delle risorse in modo da dare fin da subito risposte concrete a quei bisogni dei cittadini che troppo spesso non hanno potuto trovare la giusta soddisfazione a causa degli stringenti vincoli di finanza pubblica.

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