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sabato 11 agosto 2018

NATALINO ERA DROGATO QUANDO HA UCCISO MAILA. IERI SERA IL CORTEO A CAVARZERE

Prima di colpire ripetutamente a morte la moglie Maila Beccarello, nella notte tra martedì e mercoledì, Natalino Boscolo Zemelo aveva assunto droghe -probabilmente cocaina- all'interno della loro casa di via Regina Margherita a Cavarzere. È stato lo stesso 35enne chioggiotto a confessarlo al giudice per le istanze preliminari David Calabria, nel corso dell'interrogatorio avvenuto ieri nel carcere di Santa Maria Maggiore.
Boscolo è difeso dall'avvocato Andrea Zambon, che ha riferito la versione del suo assistito: l'uomo avrebbe colpito la moglie con due schiaffi e un pugno al volto, spingendola verso la doccia dove avrebbe battuto la testa. Le circostanze però non coincidono coi rilievi dei carabinieri, che a vista d'occhio dicono di chiazze di sangue ovunque anche fuori casa, e del volto sfigurato della povera Maila. Lunedì sarà operata l'autopsia dal medico legale Antonelli Cirnelli, incaricato dal pubblico ministero Stefano Buccini che ha in carico il caso.
Secondo l'avvocato Zambon, Natalino Boscolo sarebbe andato su tutte le furie per la reazione della moglie a un messaggio di un'altra donna, da lui ricevuto; nella convalida dell'arresto, si parla di un uomo socialmente pericoloso che ha agito d'impeto. La convivenza tra i due era forzata dagli arresti domiciliari cui l'ex pescatore era sottoposto per una precedente estorsione. Si indaga tuttavia sulle minacce ricevute dai parenti di Maila da parte di Natalino, in riferimento a precedenti percosse subite dalla donna.
Ieri sera intanto circa 500 persone, tra cui il sindaco Henri Tommasi e il parroco don Achille de Benetti, hanno partecipato a Cavarzere al corteo con candele in memoria di Maila: erano presenti anche delegazioni dei Comuni vicini, nonché alcuni familiari della vittima. Il sindaco Tommasi ha parlato di un necessario cambiamento culturale e nei rapporti tra le persone per sconfiggere fenomeni inquietanti come questo.

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