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martedì 15 luglio 2014

MARTINELLE ENERGIA RICORRE AL TAR

La vogliono proprio fare questa centrale brucia-rifiuti.I signori della Martinelle Energia, dopo che gli ha detto di NO! la Regione e dopo che gli ha detto di no (le maiuscole e la punteggiatura non sono a caso) anche il Comune, hanno deciso di provarci ancora. E hanno presentato ricorso al Tar del Veneto, come si legge nel decreto sindacale datato 9 luglio, contro la nota del Dipartimento Ambiente, Settore Tutela Atmosfera che aveva negato l'autorizzazione a impestare ulteriormente l'aria di Revoltante e dintorni.
Un ricorso al Tar costa svariate migliaia di euro ma si tratta di una spesa certamente inferiore a quella che avrebbero dovuto sostenere gli stessi signori della Martinelle Energia se avessero presentato un NUOVO progetto. La Regione, infatti, gli aveva detto di NO! essenzialmente perché loro chiedevano una modifica "non sostanziale" dell'impianto mentre, in realtà, il cambiamento di alimentazione era, diceva la Regione, ben sostanziale, visto che si passava da "digerire" piante, più qualche carico di paglia e letame, a "digerire" rifiuti umidi raccolti in giro per l'Italia e "allungati" con acqua. Restava, ai signori della Martinelle Energia, la possibilità di chiedere l'autorizzazione per un nuovo impianto, ma ciò avrebbe significato fare un progetto apposito, spendendo qualche soldo per un tecnico che facesse disegni e relazioni. Ma, che diamine!, siamo in tempi di crisi e gli imprenditori non possono permettersi tante spese. Quindi hanno deciso per un ricorso al Tar. Tanto, se va male, resta sempre l'altra strada aperta. In questa storia, però, il Comune sembra sempre piuttosto "timido", come quando, qualche mese fa, non si decideva a dire di NO! all'impianto e ha finito per dire un più modesto no. Secondo il decreto del sindaco, infatti, il ricorso al Tar della Martinelle Energia è stato notificato in municipio il 18 giugno ma nessuno si è preso la briga, su questa delicata questione, di spiegare ai cittadini cosa stava succedendo. Meno male che c'è l'albo pretorio.

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