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sabato 16 febbraio 2019

PARISOTTO SPARA A ZERO CONTRO LA GIUNTA IN MATERIA DI CITTADELLA SOCIOSANITARIA

Il consigliere comunale Pier Luigi Parisotto si rivolge agli assessori Heidi Crocco e Andrea Orlandin per ottenere risposte riguardo la cittadella sociosanitaria di Cavarzere. «Non le dovete a me, ma ai cittadini che hanno bisogno di sapere come mai la cittadella non sia ancora stata stabilizzata in via definitiva. L’assessora Crocco parla di molti tavoli istituzionali dove l’argomento sarebbe stato trattato, ma di risultati non se ne sono visti: forse si è confusa con altri tavoli. Il collega Orlandin si preoccupa invece dei dettagli, e da tecnico precisa che, avendo la delega alle società partecipate dal comune, si è occupato per competenza della cittadella, e non per interesse personale. Peccato che la vendita delle quote societarie sia stata fatta dal comune nel luglio 2018, mentre i suoi incontri in Regione con il sindaco Henri Tommasi risalgono all’estate 2017, quando la proroga alla cittadella scadeva il 31 ottobre dello stesso anno: anche qui, risultati zero». Parisotto nota anche che «nessun componente di questa giunta, sindaco Tommasi in testa, si era poi mosso con un atto ufficiale, coinvolgendo il consiglio comunale. Ho dovuto proporlo io in consiglio, e poi loro lo hanno condiviso. Intanto è passato un anno, e del bando pubblico che dovrebbe selezionare il nuovo gestore della cittadella non vi è traccia in regione. Il sindaco intanto, in compagnia della sua giunta, se ne sta zitto nell’indifferenza dell’intera maggioranza». Prosegue l'esponente dell'opposizione, che attacca con durezza la giunta: «Solo la settimana scorsa pare sia avvenuto il primo incontro con l’assessora regionale alla sanità Manuela Lanzarin, e martedì prossimo ci sarà una commissione consiliare dedicata all’argomento: vediamo quali risultati porteranno.
Spero che il sindaco su questo argomento abbia messo lo stesso impegno, passione e volontà rispetto a quando ha assistito e consigliato ufficialmente sua moglie affinché il suocero potesse comprare la casa dall’Ater, rogitata a fine 2018. E lo stesso faccia l’assessore Orlandin che nel 2017 ha convinto tutti i colleghi di giunta e maggioranza di realizzare la pista ciclabile in via Mazzini, proprio verso casa sua, invece che proseguire da via Regina Margherita verso il centro di Cavarzere, come sarebbe stato più logico. Entrambi andarono a battere cassa alla Città Metropolitana per recuperare i fondi, e poi da soli tagliarono pure il nastro». Conclude amaramente Parisotto: «Sempre l’assessore Orlandin nel 2017 votò l’approvazione del nuovo piano degli interventi in consiglio, pur sapendo che un amministratore pubblico non può votare delibere che riguardino suoi parenti. Inoltre dimenticò di portare in aula la delibera della fusione tra Polesine Acque e CVS, i gestori di acquedotto e reti idriche, oggi Acquevenete. Del resto non avrebbe potuto fare diversamente, con il buon esempio della collega assessora Cinzia Frezzato, che pochi mesi dopo il suo insediamento -con l’aiuto del sindaco Tommasi- ha votato in giunta l’elargizione di un contributo di 3mila euro all’associazione presieduta dal proprio figlio. Contributo che solo pochi mesi dopo dovette restituire al Comune per alleggerire l’eventuale ipotesi di contestazione di reato. È evidente che con amministratori pubblici così indaffarati, non resta loro molto altro tempo per seguire i problemi veri dei cavarzerani».

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