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lunedì 14 settembre 2020

PONTE DI BAGGIOLINA, PARISOTTO: «UNA VICENDA INIZIATA MALE E FINITA PEGGIO, FONDAMENTA NON RISTRUTTURATE»

È passato circa un mese dall’inaugurazione del ponte di località Baggiolina, restaurato e modificato a causa di cedimenti strutturali, e il consigliere comunale Pier Luigi Parisotto (capogruppo della lista Tricolore) esterna nuovamente le proprie osservazioni e perplessità rispetto all’intera cronistoria del progetto, terminato dopo 17 mesi dall’inizio dei lavori e con le limitazioni stabilite. Ovvero senso unico alternato, limite di velocità a 30 km/h, portata massima di 10 tonnellate, e larghezza massima del veicolo in transito di 2.4 metri.
«L’intera vicenda riguardante il ponte di Baggiolina, iniziata male e finita peggio - commenta Parisotto - la si legge nell’atto finale di collaudo, dove l’ingegnere collaudatore dichiara e prende atto che “le vecchie fondamenta del ponte non sono state oggetto di intervento”. Solo questo sindaco incapace, che da 9 anni galleggia con la sua inutile, dannosa e costosa giunta, poteva approvare un progetto di manutenzione straordinaria del ponte di Baggiolina, spendendo centomila euro per renderlo a portata limitata di 10 tonnellate (mai avuta prima), in mezzo alla campagna, dove potrà passare solo un trattore senza rimorchio: che bel servizio alle attività della zona!».
Spiega l'ex sindaco: «Dopo la tragedia del ponte Morandi a Genova, il Ministero delle Infrastrutture chiese a tutti i Comuni di stendere il censimento dello stato di manutenzione dei ponti e viadotti di competenza, e Cavarzere con i suoi tecnici predispose un elenco che il 30 agosto 2018 spedì al Ministero, firmato dal vicesindaco Paolo Fontolan, e composto da 16 opere con al primo punto proprio il ponte di Baggiolina, ritenuto bisognoso di urgente manutenzione. Nonostante l’urgenza ad intervenire, per scongiurare danni e tragedie ulteriori, il sindaco Henri Tommasi, il vicesindaco Paolo Fontolan e gli inutili assessori lasciano passare ben 7 mesi prima di chiuderlo al traffico (marzo 2019), senza sapere cosa fare: veri irresponsabili.
Solo il 9 maggio 2019 il dirigente ai Lavori Pubblici si ricorda del ponte, e conferisce l’incarico ad un professionista esperto esterno, per verificarne effettivamente le condizioni e suggerire le soluzioni ai problemi riscontrati. In data 9 agosto 2019, il professionista incaricato consegna il proprio lavoro all’amministrazione comunale, confermando i grossi problemi alle strutture portanti, e il 24 settembre riceve l’incarico per progettare le nuove opere strutturali, necessarie per ripristinare le normali condizioni d’uso del ponte. Il 4 ottobre consegnano il progetto esecutivo, e la giunta comunale nonostante l’urgenza ci mette un mese per approvarlo; lo stesso 4 ottobre il responsabile unico del procedimento comunale predispone la gara pubblica e assegna il lavoro il 23 ottobre, per i lavori che dovevano terminare per contratto il 10 gennaio 2020».
Il consigliere Parisotto argomenta: «Come sono andate poi le cose è storia nota a tutti, soprattutto ai cittadini rescindenti a Baggiolina, che hanno dovuto subire danni e disagi oltre al rischio per la loro l’incolumità personale, a causa dell’incuria del sindaco Tommasi e dell’intera giunta comunale, soprattutto dell’assessora ai lavori pubblici Cinzia Frezzato che non ha mai sentito il bisogno pubblico di scusarsi con i cittadini, ma ha sempre negato l’evidenza dei fatti e scaricato la colpa del ritardo con cui si sono conclusi i lavori su altri, fossero il meteo inclemente o il Coronavirus, come fa sempre il sindaco.
Ma l’aspetto tecnico, politico, amministrativo che più mi ha colpito dell’intera vicenda, leggendo l’atto di collaudo finale, è come hanno fatto degli amministratori pubblici, coadiuvati da professionisti esterni e comunali, a decidere di intervenire con un progetto di ristrutturazione del ponte senza controllare le fondazioni dello stesso. Solo a Cavarzere poteva succedere: sono stati spesi 100mila euro per un po’ di "stucco e pittura" e per riaprire un ponte con una portata limitatissima. Del resto, l’opera del “ponaro archeologico” in via dei Martiri ne è il triste e costoso esempio negativo, che conferma l’incapacità totale di questo sindaco e dell’intera giunta, nessuno escluso, mal assistiti dai tecnici da loro nominati. Unica (si fa per dire) consolazione è che tra pochi mesi, nella primavera 2021, toglieranno il disturbo e passeranno alla storia come "demolitori di Cavarzere"», conclude Pier Luigi Parisotto.

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