Pagine

sabato 26 gennaio 2019

BADANTE DENUNCIA IL MANCATO RISPETTO DEL CONTRATTO, FAMIGLIA PADOVANA LANCIA LE SUE VALIGIE DAL BALCONE

Un caso di sfruttamento nel luogo di lavoro sta emergendo in questi giorni tra il Padovano e Cavarzere, dove la cooperativa sociale Angeli Smarriti denuncia la condizione di L.C., badante rumena che le si è affidata, rifugiandosi la sera di una settimana fa in preda al panico e alla disperazione, affamata, senza bagagli né denaro. La donna aveva sbagliato corriera da Padova per andare a lavorare, arrivando a Cavarzere anziché Cervarese S.Croce: la famiglia nella quale prestava servizio voleva venirla a prendere ma la responsabile della coop ha insistito affinché rimanesse da lei per la notte, dal momento che non sarebbe stata in grado di lavorare. Così L.C. si è aperta raccontando l’accaduto: a ottobre si trovava ancora in Romania, dove è stata contattata da una donna di Bucarest che le ha chiesto (in nero) 200 euro da pagare via trasferimento di denaro internazionale per il posto di lavoro una volta arrivata in Italia. L.C. ha pagato ed è arrivata a Padova, dove ha alloggiato nel quartiere Arcella per 14 giorni, a casa di altri connazionali.
Poi sono arrivati i contratti, con cifre completamente errate rispetto a quelle effettive: dal 19 novembre al 22 gennaio L.C. ha ricevuto solo 295 euro per aver lavorato 7 giorni su 7, 13 ore al giorno (secondo la denuncia sporta all’ispettorato del lavoro). Il committente ha detto che non paga ferie, tredicesima, tfr e che tali somme sono dovute all’agenzia di collocamento, non a chi lavora. Il giorno dopo, la responsabile della cooperativa sociale Angeli Smarriti ha accompagnato L.C. dalla famiglia dove lavorava per prelevare i propri effetti personali, restituiti solo sotto minaccia di contattare i carabinieri, dopo urla e offese alle due donne. Una volta che hanno fatto le valige di L.C., le hanno gettate dalla finestra sul recinto dell’abitazione. «Questo succede se chiedi che siano rispettati i tuoi diritti», commenta Andreea Macovei di Angeli Smarriti. «Ovvero l’orario di riposo, la paga in nero e minore rispetto agli accordi, il lavoro di domenica e di notte fuori dal contratto. Moltissime hanno paura di denunciare». Questo anche perché le agenzie assumono direttamente la badante: si tratta di lavoro subordinato, ma le donne vengono impiegate da famiglie che applicano il contratto nazionale di lavoro domestico tra privati e non quello d’impresa, pur essendo esse dipendenti dell’agenzia di collocamento.

Nessun commento:

Posta un commento