I genitori degli allievi che frequentano la scuola primaria Lombardo Radice di Boscochiaro hanno scritto alla Direzione scolastica regionale, all'assessora veneta alla Pubblica Istruzione Elena Donazzan e al presidente della giunta Luca Zaia per protestare contro i tagli al settore e segnatamente contro la possibile chiusura del plesso, il quale raccoglie i bambini che abitano non solo a Boscochiaro, ma anche a San Pietro, in Dolfina, a San Gaetano e al Villaggio Busonera.
«Abitiamo nelle frazioni - esordiscono i genitori - perché non tutti abitano in centro e, soprattutto, non tutti desiderano abitarci. Noi abbiamo ancora la fortuna di vivere in un territorio che sembra, per certi aspetti, essersi fermato nel tempo: si vive come se fossimo un’unica grande famiglia, ci si conosce, la vita è semplice, i ritmi delle nostre giornate sono in sintonia con la natura. Vogliamo che sia ben chiaro alle istituzioni che ci governano che chi vive nelle frazioni lo fa volentieri. C’è chi ci nasce, chi continua a viverci per non lasciare soli i genitori, chi ci viene ad abitare in seguito perché ama questo stile di vita. Siamo già consapevoli di non avere tutti i servizi che normalmente si dovrebbero avere, ma ci accontentiamo».
Tuttavia, se questi cittadini non pretendono che vengano forniti servizi in più, almeno che non vengano tolti quelli esistenti: «Il primo tra tutti - si legge nella missiva - è la scuola. Cavarzere è un territorio molto ampio, dunque le frazioni non sono molto vicine al centro e la strada per arrivarci è quasi sempre arginale. In questa situazione geografica è rimasta solo una scuola primaria aperta nelle frazioni: si tratta della Lombardo Radice di Boscochiaro. Negli anni sono state chiuse tutte le altre, non solo per il calo demografico. I numeri non sono altissimi, ma ci sono».
Ogni anno, però, a questi ragionamenti pratici e concreti si sovrappone la "legge del risparmio", mettendo sempre in dubbio la formazione della classe prima (pur essendoci iscrizioni) e dunque il futuro stesso della scuola. «Piuttosto che risparmiare i soldi di una seconda o terza sezione in centro - notano con disappunto i genitori di Boscochiaro - meglio tagliare le classi delle frazioni, così in breve l’istituto chiude ed è un pensiero in meno. L’amministrazione comunale da settembre finanza un servizio di doposcuola che rende più appetibile l’istituto della frazione, ma è vero anche che né dall’amministrazione né dall’istituto scolastico sono state intraprese azioni di promozione di tale servizio al momento delle iscrizioni».
Le famiglie non ci stanno: «La scuola non riguarda solo chi ha figli in età scolare, riguarda tutte le persone delle frazioni. È un punto di riferimento, è il futuro, è il servizio principale per una famiglia. Siamo davvero stanchi di essere trattati come cittadini di serie B. Se c’è qualcosa che deve essere tolto, si toglie alle frazioni. Non stiamo chiedendo che ci costruiscano una scuola, chiediamo che ci venga lasciata quella che abbiamo, sia primaria che per l'infanzia. E il fatto che dobbiamo ogni anno continuare a chiederlo ci sembra assurdo. Chi comprende appieno la situazione sembriamo essere solo noi abitanti delle frazioni: a portare avanti la causa strenuamente sono i genitori, un consigliere comunale di opposizione e tutti gli abitanti che non mollano l’osso».
Dietro ai numeri ci sono persone che lavorano, organizzazione familiare: «Sembra che ci venga detto di sì ma solo per tenerci tranquilli. Sembra che la scuola forse rimarrà ancora aperta, ma magari con pluriclassi, vedremo fino a quando, cominciamo a pensare che prima o poi chiuderà... Non è così che vogliamo che vada. Siamo noi che crediamo nel nostro territorio, che viviamo la qualità dell’essere qui, che vediamo l’importanza sociale di ciò che avviene nelle frazioni, che teniamo vivi i valori del vivere in società. Vi chiediamo una mano - conclude la lettera alle istituzioni regionali - perché concedere una classe alla scuola Lombardo Radice di Boscochiaro non cambierà le sorti dell’economia italiana, ma cambia la vita di chi vive qui. E i cui diritti non valgono meno di chi vive in centro. La scuola di Boscochiaro non deve chiudere».
mercoledì 26 maggio 2021
martedì 25 maggio 2021
CIMITERI DELLE FRAZIONI, INTERROGAZIONE DI PASQUALI: «MANCANO LOCULI, SITUAZIONE INCRESCIOSA PER L'INERZIA DELLA GIUNTA»
Il consigliere comunale Emanuele Pasquali ha presentato ieri un'interrogazione a risposta scritta, diretta al sindaco Henri Tommasi e alla giunta, in merito alla situazione definita «incresciosa» che si starebbe verificando nei cimiteri di San Pietro, Boscochiaro e Rottanova, dove tutti i loculi sono esauriti e ai familiari non resta che scegliere la sepoltura a terra, la cremazione oppure il trasferimento delle spoglie dei propri cari nei cimiteri dei Comuni vicini.
«Da tampo - spiega Pasquali - i familiari e alcune imprese funebri mi chiedono di intervenire per portare a galla questo disservizio. L'unico intervento di costruzione di loculi riguarda il cimitero del capoluogo comunale, mentre per gli altri non esiste alcun progetto». Nel testo dell'interrogazione, il consigliere di minoranza chiede al sindaco i motivi dell'inerzia e le ragioni del mancato vincolo dell'avanzo di bilancio 2020 alla progettazione di nuovi loculi nei cimiteri delle frazioni, «sempre più lasciate a se stesse con la perdita di servizi che stanno desertificando il comune».
«Da tampo - spiega Pasquali - i familiari e alcune imprese funebri mi chiedono di intervenire per portare a galla questo disservizio. L'unico intervento di costruzione di loculi riguarda il cimitero del capoluogo comunale, mentre per gli altri non esiste alcun progetto». Nel testo dell'interrogazione, il consigliere di minoranza chiede al sindaco i motivi dell'inerzia e le ragioni del mancato vincolo dell'avanzo di bilancio 2020 alla progettazione di nuovi loculi nei cimiteri delle frazioni, «sempre più lasciate a se stesse con la perdita di servizi che stanno desertificando il comune».
PARISOTTO CONTESTA LA RISTRUTTURAZIONE DELL'IPAB DANIELATO: «DOVEVA TERMINARE NEL 2017, I LAVORI SONO ANCORA IN CORSO»
Il consigliere comunale Pier Luigi Parisotto polemizza con il sindaco di Cavarzere, Henri Tommasi, riguardo l'inaugurazione della nuova cucina dell'IPAB Danielato. «A detta del primo cittadino - esordisce Parisotto - pare essere un successo, ma niente di più sbagliato. Tra il costo di costruzione della nuova cucina e gli stipendi di quasi 90mila euro per i tre cuochi, vorrei capire quanto verrà a costare un pasto per gli anziani, visto che gli ospiti già da quest’anno hanno dovuto subire l'aumento della retta giornaliera di un euro (già previsto anche per il 2022 e 2023), il tutto nell’assoluta indifferenza dei consiglieri comunali di maggioranza e dei sindacati».
Continua Parisotto: «Il sindaco ha avuto il coraggio di dichiarare che i lavori proseguono velocemente, quando bene che gli stessi relativi all’ampliamento della casa di riposo, iniziati il 10 agosto 2015, avrebbero dovuto terminare nell’arco di 641 giorni, quindi il 31 maggio 2017. Ad oggi ne sono passati altri 1478 (più di quattro anni) e i lavori sono ancora in corso. Come se ciò non bastasse, il responsabile unico del procedimento, il direttore Mauro Badiale, ha già fatto approvare tre perizie di varianti per un aumento del costo pari a un importo di 1.2 milioni di euro, che sommati al costo iniziale dell’appalto di 5.6 milioni, fanno un totale di 6 milioni e 800mila euro».
La nuova cucina è costata 147mila euro per attrezzature e altri centomila per impianti generali, per un totale di 247mila euro, tutti a carico del bilancio dell'IPAB, che sommati ai 6.8 milioni di euro dell’intera nuova struttura fanno oltre 7 milioni. I quali, divisi per i 90 posti letto previsti, significano quasi 80mila euro ciascuno. Di questi, 4.5 milioni sono finanziati dalla Regione senza interessi, ma devono comunque essere restituiti; i restanti 2.5, invece, Parisotto presume siano a carico del bilancio ordinario dell’Ipab.
«Ma di questo non vi è traccia nei pochi documenti di bilancio pubblicati nel sito della residenza per anziani. Si tratta di una esposizione finanziaria pesante e a dir poco preoccupante, e non a caso nell’approvato bilancio di previsione 2021 il revisore unico dei conti lo dice chiaramente, ben sapendo che il direttore Badiale si divide tra altre cinque case di riposo oltre a quella di Cavarzere, dedicando in media meno di un giorno a settimana per ognuna di esse... un vero mega direttore galattico!», ironizza l'ex sindaco.
Nel 2010 l'amministrazione di centrodestra a Cavarzere aveva firmato un accordo di programma tra il consiglio di amministrazione dell’IPAB, la Regione Veneto e il direttore dell’ULSS di Chioggia, per costruire la nuova casa di riposo all’interno dell’ex ospedale: «A quest’ora - osserva il capogruppo della lista Tricolore - questa sarebbe già finita e funzionante da un bel po’ di anni. I cittadini, però, nel 2011 con il loro voto hanno premiato il sindaco Tommasi e la maggioranza di centrosinistra, eletta tra l’altro con l’aiuto determinante di vari esponenti di centrodestra come i professori Fabrizio Zulian e Renato Belloni, oltre ai vari Renzo Sacchetto, Paola Garbin, l’attuale consigliere comunale Emanuele Pasquali e altri ancora, facendo sì che il sindaco Tommasi provvedesse a nominare i suoi componenti del cda dell’IPAB.
Essi, come primo atto amministrativo, strapparono l'accordo di programma, ripartendo con un nuovo progetto di ristrutturazione e ampliamento della struttura che oggi è in corso. A mio avviso - conclude Pier Luigi Parisotto - mai come ora, in tempi di post pandemia da Covid, si percepisce quanto meglio sarebbe stato costruire la nuova IPAB nell’ex ospedale, offrendo servizi socio-sanitari integrati con l’attuale cittadella di Cavarzere. Peraltro, sopra i lavori eseguiti del nuovo centro diurno (già costato circa 400mila euro) pende una causa civile per danni del valore di 500mila euro, intimata all’IPAB dall'impresa costruttrice. Purtroppo, visto come sono andate le cose, non ci resta che attendere le nuove elezioni comunali nell’autunno 2021, oltre alla fine dei lavori di ampliamento dell’IPAB, e vedere alla fine quanto saranno costati veramente per tirare le conclusioni politiche di questa scelta».
Continua Parisotto: «Il sindaco ha avuto il coraggio di dichiarare che i lavori proseguono velocemente, quando bene che gli stessi relativi all’ampliamento della casa di riposo, iniziati il 10 agosto 2015, avrebbero dovuto terminare nell’arco di 641 giorni, quindi il 31 maggio 2017. Ad oggi ne sono passati altri 1478 (più di quattro anni) e i lavori sono ancora in corso. Come se ciò non bastasse, il responsabile unico del procedimento, il direttore Mauro Badiale, ha già fatto approvare tre perizie di varianti per un aumento del costo pari a un importo di 1.2 milioni di euro, che sommati al costo iniziale dell’appalto di 5.6 milioni, fanno un totale di 6 milioni e 800mila euro».
La nuova cucina è costata 147mila euro per attrezzature e altri centomila per impianti generali, per un totale di 247mila euro, tutti a carico del bilancio dell'IPAB, che sommati ai 6.8 milioni di euro dell’intera nuova struttura fanno oltre 7 milioni. I quali, divisi per i 90 posti letto previsti, significano quasi 80mila euro ciascuno. Di questi, 4.5 milioni sono finanziati dalla Regione senza interessi, ma devono comunque essere restituiti; i restanti 2.5, invece, Parisotto presume siano a carico del bilancio ordinario dell’Ipab.
«Ma di questo non vi è traccia nei pochi documenti di bilancio pubblicati nel sito della residenza per anziani. Si tratta di una esposizione finanziaria pesante e a dir poco preoccupante, e non a caso nell’approvato bilancio di previsione 2021 il revisore unico dei conti lo dice chiaramente, ben sapendo che il direttore Badiale si divide tra altre cinque case di riposo oltre a quella di Cavarzere, dedicando in media meno di un giorno a settimana per ognuna di esse... un vero mega direttore galattico!», ironizza l'ex sindaco.
Nel 2010 l'amministrazione di centrodestra a Cavarzere aveva firmato un accordo di programma tra il consiglio di amministrazione dell’IPAB, la Regione Veneto e il direttore dell’ULSS di Chioggia, per costruire la nuova casa di riposo all’interno dell’ex ospedale: «A quest’ora - osserva il capogruppo della lista Tricolore - questa sarebbe già finita e funzionante da un bel po’ di anni. I cittadini, però, nel 2011 con il loro voto hanno premiato il sindaco Tommasi e la maggioranza di centrosinistra, eletta tra l’altro con l’aiuto determinante di vari esponenti di centrodestra come i professori Fabrizio Zulian e Renato Belloni, oltre ai vari Renzo Sacchetto, Paola Garbin, l’attuale consigliere comunale Emanuele Pasquali e altri ancora, facendo sì che il sindaco Tommasi provvedesse a nominare i suoi componenti del cda dell’IPAB.
Essi, come primo atto amministrativo, strapparono l'accordo di programma, ripartendo con un nuovo progetto di ristrutturazione e ampliamento della struttura che oggi è in corso. A mio avviso - conclude Pier Luigi Parisotto - mai come ora, in tempi di post pandemia da Covid, si percepisce quanto meglio sarebbe stato costruire la nuova IPAB nell’ex ospedale, offrendo servizi socio-sanitari integrati con l’attuale cittadella di Cavarzere. Peraltro, sopra i lavori eseguiti del nuovo centro diurno (già costato circa 400mila euro) pende una causa civile per danni del valore di 500mila euro, intimata all’IPAB dall'impresa costruttrice. Purtroppo, visto come sono andate le cose, non ci resta che attendere le nuove elezioni comunali nell’autunno 2021, oltre alla fine dei lavori di ampliamento dell’IPAB, e vedere alla fine quanto saranno costati veramente per tirare le conclusioni politiche di questa scelta».
venerdì 21 maggio 2021
IPAB DANIELATO, PRONTA LA NUOVA CUCINA DELLA RESIDENZA PER ANZIANI CON PRODOTTI DELL'ORTO A "METRO ZERO"
Dal 18 maggio scorso è ufficialmente attiva la cucina interna della residenza per anziani IPAB Danielato a Cavarzere. La cucina è situata al piano terra della struttura, interamente progettata e strutturata per rispondere a tutti i requisiti funzionali e igienico-sanitari previsti, oltre che dotata di attrezzature all’avanguardia. Il servizio di cucina prevede la predisposizione quotidiana dei pasti per tutti i residenti della struttura (73 utenti attuali).
Da oggi, i residenti potranno beneficiare di un servizio di ristorazione attento alle loro esigenze, con offerte di piatti legati al gusto e alla tradizione. Il menù seguirà la stagionalità e non mancheranno anche alcune innovazioni. La "brigata" di cucina si è presentata in questi giorni al personale e ai residenti, nelle sue tre figure: il capocuoco Franco Fusetti, i cuochi Paola Girotti e Gilberto Fanton. In questi giorni sono stati organizzati, seguendo il rispetto delle norme attuali in materia di sicurezza, alcuni incontri con i familiari dei residenti per presentare lo staff di cucina e informare delle novità in atto.
La cucina inoltre agisce in stretta collaborazione con il servizio di logopedia, per gestire al meglio le esigenze dei residenti con difficoltà di deglutizione: l’obiettivo è garantire la sicurezza nell’assunzione del pasto, e al tempo stesso continuare a rendere piacevole questo momento. Una particolarità della cucina è data anche dal fatto che icuochi potranno beneficiare anche dell’utilizzo di verdure, spezie ed aromi a km zero, in quanto l’orto della struttura, curato amorevolmente da alcuni residenti, offre una vasta gamma di prodotti, che finiscono a tavola con grande soddisfazione degli anziani stessi, i quali vi hanno dedicato tempo e cura. Nel frattempo i lavori per l’ampliamento della nuova struttura stanno continuando, e a breve verrà inaugurato anche il centro diurno, struttura adiacente alla residenza.
Da oggi, i residenti potranno beneficiare di un servizio di ristorazione attento alle loro esigenze, con offerte di piatti legati al gusto e alla tradizione. Il menù seguirà la stagionalità e non mancheranno anche alcune innovazioni. La "brigata" di cucina si è presentata in questi giorni al personale e ai residenti, nelle sue tre figure: il capocuoco Franco Fusetti, i cuochi Paola Girotti e Gilberto Fanton. In questi giorni sono stati organizzati, seguendo il rispetto delle norme attuali in materia di sicurezza, alcuni incontri con i familiari dei residenti per presentare lo staff di cucina e informare delle novità in atto.
La cucina inoltre agisce in stretta collaborazione con il servizio di logopedia, per gestire al meglio le esigenze dei residenti con difficoltà di deglutizione: l’obiettivo è garantire la sicurezza nell’assunzione del pasto, e al tempo stesso continuare a rendere piacevole questo momento. Una particolarità della cucina è data anche dal fatto che icuochi potranno beneficiare anche dell’utilizzo di verdure, spezie ed aromi a km zero, in quanto l’orto della struttura, curato amorevolmente da alcuni residenti, offre una vasta gamma di prodotti, che finiscono a tavola con grande soddisfazione degli anziani stessi, i quali vi hanno dedicato tempo e cura. Nel frattempo i lavori per l’ampliamento della nuova struttura stanno continuando, e a breve verrà inaugurato anche il centro diurno, struttura adiacente alla residenza.
martedì 18 maggio 2021
ANCHE A CAVARZERE IN ARRIVO LE COLONNE PER RICARICARE LE AUTO ELETTRICHE
L’amministrazione comunale di Cavarzere si orienta a favore della mobilità sostenibile e di una qualità di vita più elevata. Il prossimo 4 giugno scadrà il bando che offre a più operatori del settore la possibilità di dislocare un numero minimo di colonne atte alla ricarica delle auto elettriche, almeno due ciascuna (per ora) nelle aree a parcheggio di via Roma, via Gramsci e via Dante Alighieri. «È davvero un passo importante - spiega il sindaco Tommasi - verso gli obiettivi di sostenibilità ambientale. Usare energia elettrica anziché derivati dal petrolio fa risparmiare tonnellate di Co2 emesse nell'atmosfera, nonché rende l’aria priva di emissioni climalteranti, visto che -stando agli studi in materia- i veicoli elettrici nel loro ciclo di vita richiedono il 58% di energia in meno rispetto a un’automobile a benzina».
Dopo aver proceduto alla scelta dell’operatore economico, il Comune sottoscriverà una sorta di protocollo di gestione, di durata almeno decennale, con il gestore che garantirà la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti costituenti le stazioni, nonché la gestione informatica delle operazioni e del pagamento delle ricariche effettuate da parte dell’utente. «È con convinzione e determinazione - conclude il sindaco – che abbiamo intrapreso questa strada. È un servizio importante che offriamo, nella speranza che sempre più cittadini scelgano l'elettrico: un altro tassello a costo zero, senza l’utilizzo di fondi pubblici, che si aggiunge all’obiettivo di una mobilità nuova, sostenibile e non inquinante».
Dopo aver proceduto alla scelta dell’operatore economico, il Comune sottoscriverà una sorta di protocollo di gestione, di durata almeno decennale, con il gestore che garantirà la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti costituenti le stazioni, nonché la gestione informatica delle operazioni e del pagamento delle ricariche effettuate da parte dell’utente. «È con convinzione e determinazione - conclude il sindaco – che abbiamo intrapreso questa strada. È un servizio importante che offriamo, nella speranza che sempre più cittadini scelgano l'elettrico: un altro tassello a costo zero, senza l’utilizzo di fondi pubblici, che si aggiunge all’obiettivo di una mobilità nuova, sostenibile e non inquinante».
lunedì 17 maggio 2021
APPICCAVANO IL FUOCO ALLE CASETTE PER I GATTI DI STRADA: DUE GIOVANISSIMI ARRESTATI, UN MINORENNE DENUNCIATO
Nella serata di ieri, i Carabinieri del comando Stazione di Cavarzere hanno tratto in arresto in flagranza per il reato di danneggiamento aggravato due giovani del luogo, un 20enne e un 19enne, nonché denunciato in stato di libertà un 17enne. I tre venivano sorpresi nell’atto di dare fuoco ad alcune casette per il ricovero dei gatti entro una colonia felina, allestite da volontari in località Acquamarza di Cavarzere.
All’esito delle perquisizioni personali e domiciliari, sono stati rinvenuti e sequestrati accendini e contenitori di sostanze infiammabili. I due arrestati sono stati sottoposti al regime della restrizione domiciliare nelle rispettive abitazioni, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Inoltre, i tre individui sono sospettati di aver perpetrato simili atti vandalici nei comuni di Cavarzere e Cona sin dall’anno 2020, soprattutto in relazione al danneggiamento di numerosi cassonetti per la raccolta dei rifiuti dati alle fiamme.
All’esito delle perquisizioni personali e domiciliari, sono stati rinvenuti e sequestrati accendini e contenitori di sostanze infiammabili. I due arrestati sono stati sottoposti al regime della restrizione domiciliare nelle rispettive abitazioni, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Inoltre, i tre individui sono sospettati di aver perpetrato simili atti vandalici nei comuni di Cavarzere e Cona sin dall’anno 2020, soprattutto in relazione al danneggiamento di numerosi cassonetti per la raccolta dei rifiuti dati alle fiamme.
IN VIA MARCONI E IN VIA CAVOUR DUE PROGETTI DI HOUSING SOCIALE: CAVARZERE PARTECIPA AL BANDO DEL MINISTERO
Sono dieci i Comuni della Città Metropolitana di Venezia coinvolti nel programma innovativo nazionale per la Qualità dell’Abitare, coordinato dal Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili, che mette a disposizione risorse per oltre 853 milioni di euro fino al 2033. L’obiettivo del progetto è partecipare con alcuni progetti finalizzati alla riduzione del disagio abitativo, culturale e della coesione sociale.
Tre sono le istanze che la Città Metropolitana ha presentato con il coinvolgimento dei dieci Comuni, per un importo complessivo pari a 52 milioni di euro, a fronte di un finanziamento di 40 milioni richiesto allo Stato.
I progetti presentati interessano la rigenerazione urbana e la rifunzionalizzazione di aree, spazi e immobili pubblici, nonché la riqualificazione e riorganizzazione del patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale. I Comuni coinvolti sono, oltre a Cavarzere, Ceggia, Dolo, Fossò, Jesolo, Marcon, Mirano, Pianiga, San Donà di Piave e Stra, con i quali sono stati firmati appositi protocolli di intesa. Cavarzere è stato uno dei primi Comuni a presentare la propria offerta di social housing, pienamente coerente con i contenuti del bando.
«Ringrazio la Città Metropolitana - dichiara il sindaco Henri Tommasi - per il lavoro svolto in sinergia e in pochissimo tempo con gli uffici comunali. Cavarzere è interessata da un patrimonio di immobili residenziali di proprietà comunale pari a 318 unità. È esattamente il bando che serviva, per poter intervenire con due progetti innovativi che interessano due fasce di popolazione da sostenere, anziani e giovani coppie. Da qui la scelta di individuare due aree all’interno del patrimonio immobiliare, che non saranno oggetto di vendita o di interventi di maggior efficienza energetica. Si tratta del gruppo di case centrali di fronte all’ex macello in via Marconi e due palazzine in via Cavour».
Entrambi i progetti riguardano aree comprese nel tessuto urbano consolidato del Comune di Cavarzere e in stretta relazione con edifici e luoghi della memoria storica della città. Essi compenetrano le esigenze di tutela della popolazione anziana e di sostegno alle giovani coppie, e vanno a ristabilire e migliorare anche gli spazi di relazione e a favorire l’insediamento di nuovi abitanti. In via Marconi è prevista la demolizione di parte degli edifici esistenti e la realizzazione di un unico edificio per ospitare 4 alloggi per anziani; verrebbe così completato il progetto di rigenerazione dell’area, coniugando le esigenze di assistenza con quelle di residenza integrata ai servizi. Gli alloggi potranno essere gestiti dal servizio di assistenza domiciliare, o in collaborazione con associazioni locali, considerando la presenza nell’area attigua della struttura pubblica dell’ex monta equina.
In via Cavour i due edifici di proprietà comunale sono stati progressivamente abbandonati e attualmente sono in avanzato stato di degrado. I nuovi alloggi previsti saranno disposti in due blocchi di 4 e 6, e saranno destinati a giovani coppie. L’altezza è di due piani, con tagli da 40 a 60 mq. Pur diminuendo il numero degli alloggi attuali da 16 a 10, vi sarebbe secondo il Comune un miglioramento in termini di comfort abitativo e di sicurezza statica, secondo nuovi criteri che privilegiano la qualità dello spazio, con particolare riferimento al rapporto con l’esterno che diventa parte integrante del progetto. I nuovi edifici saranno ad energia "quasi zero", cioè edifici in cui il fabbisogno energetico, molto basso o quasi nullo, è coperto in misura molto significativa dall'energia originata da fonti rinnovabili, prodotta in loco o nelle vicinanze.
«La scelta di partecipare con una quota di risorse comunali derivante dalla vendita dei propri alloggi, come previsto dalla legge regionale - conclude il sindaco Tommasi - è dovuta alle maggiori possibilità di acquisire un maggior punteggio, rispetto alla richiesta totale di risorse statali. Era doveroso partecipare a questo bando, e siamo fiduciosi di poter ottenere il finanziamento richiesto». L’approvazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti delle istanze ammesse al finanziamento è atteso per la fine dell’estate.
I progetti presentati interessano la rigenerazione urbana e la rifunzionalizzazione di aree, spazi e immobili pubblici, nonché la riqualificazione e riorganizzazione del patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale. I Comuni coinvolti sono, oltre a Cavarzere, Ceggia, Dolo, Fossò, Jesolo, Marcon, Mirano, Pianiga, San Donà di Piave e Stra, con i quali sono stati firmati appositi protocolli di intesa. Cavarzere è stato uno dei primi Comuni a presentare la propria offerta di social housing, pienamente coerente con i contenuti del bando.
«Ringrazio la Città Metropolitana - dichiara il sindaco Henri Tommasi - per il lavoro svolto in sinergia e in pochissimo tempo con gli uffici comunali. Cavarzere è interessata da un patrimonio di immobili residenziali di proprietà comunale pari a 318 unità. È esattamente il bando che serviva, per poter intervenire con due progetti innovativi che interessano due fasce di popolazione da sostenere, anziani e giovani coppie. Da qui la scelta di individuare due aree all’interno del patrimonio immobiliare, che non saranno oggetto di vendita o di interventi di maggior efficienza energetica. Si tratta del gruppo di case centrali di fronte all’ex macello in via Marconi e due palazzine in via Cavour».
Entrambi i progetti riguardano aree comprese nel tessuto urbano consolidato del Comune di Cavarzere e in stretta relazione con edifici e luoghi della memoria storica della città. Essi compenetrano le esigenze di tutela della popolazione anziana e di sostegno alle giovani coppie, e vanno a ristabilire e migliorare anche gli spazi di relazione e a favorire l’insediamento di nuovi abitanti. In via Marconi è prevista la demolizione di parte degli edifici esistenti e la realizzazione di un unico edificio per ospitare 4 alloggi per anziani; verrebbe così completato il progetto di rigenerazione dell’area, coniugando le esigenze di assistenza con quelle di residenza integrata ai servizi. Gli alloggi potranno essere gestiti dal servizio di assistenza domiciliare, o in collaborazione con associazioni locali, considerando la presenza nell’area attigua della struttura pubblica dell’ex monta equina.
In via Cavour i due edifici di proprietà comunale sono stati progressivamente abbandonati e attualmente sono in avanzato stato di degrado. I nuovi alloggi previsti saranno disposti in due blocchi di 4 e 6, e saranno destinati a giovani coppie. L’altezza è di due piani, con tagli da 40 a 60 mq. Pur diminuendo il numero degli alloggi attuali da 16 a 10, vi sarebbe secondo il Comune un miglioramento in termini di comfort abitativo e di sicurezza statica, secondo nuovi criteri che privilegiano la qualità dello spazio, con particolare riferimento al rapporto con l’esterno che diventa parte integrante del progetto. I nuovi edifici saranno ad energia "quasi zero", cioè edifici in cui il fabbisogno energetico, molto basso o quasi nullo, è coperto in misura molto significativa dall'energia originata da fonti rinnovabili, prodotta in loco o nelle vicinanze.
«La scelta di partecipare con una quota di risorse comunali derivante dalla vendita dei propri alloggi, come previsto dalla legge regionale - conclude il sindaco Tommasi - è dovuta alle maggiori possibilità di acquisire un maggior punteggio, rispetto alla richiesta totale di risorse statali. Era doveroso partecipare a questo bando, e siamo fiduciosi di poter ottenere il finanziamento richiesto». L’approvazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti delle istanze ammesse al finanziamento è atteso per la fine dell’estate.
giovedì 6 maggio 2021
IL CONSIGLIERE REGIONALE MONTANARIELLO INCONTRA VENETO STRADE: SOLUZIONE PIÙ VICINA AL TRAFFICO PESANTE DI PEGOLOTTE
Spiragli di soluzione per il traffico pesante a Pegolotte di Cona. Li vede il consigliere regionale Jonatan Montanariello, che ha incontrato i dirigenti di Veneto Strade: «Mi hanno confermato che il problema potrebbe trovare presto una soluzione definitiva, realizzando una rotatoria all’incrocio tra la strada 104 e la 105, intervento che sembrerebbe già calendarizzato», spiega il consigliere chioggiotto.
«C’è già uno studio predisposto dal Comune - continua Montanariello - che risale al 2019 ed è stato condiviso con Veneto Strade. Adesso è arrivato il momento di agire: al momento le uniche perplessità arrivano dal Comune di Correzzola che ha presentato alcune legittime osservazioni, le quali però potrebbero essere presto superate».
Jonatan Montanariello invita l’amministrazione di Cona a convocare subito una Conferenza dei servizi tra i Comuni interessati, la Città metropolitana e Veneto Strade affinché possa esserci l’accelerazione definitiva: «Il transito di mezzi pesanti lungo la strada 516, che attraversa il centro abitato di Pegolotte, va eliminato in quanto pericoloso per la sicurezza. È una questione che si trascina da tempo, e che ha portato anche a una mozione in consiglio comunale dei rappresentanti della lista Insieme per Cona, Necchio e Bottin, approvata all’unanimità».
«C’è già uno studio predisposto dal Comune - continua Montanariello - che risale al 2019 ed è stato condiviso con Veneto Strade. Adesso è arrivato il momento di agire: al momento le uniche perplessità arrivano dal Comune di Correzzola che ha presentato alcune legittime osservazioni, le quali però potrebbero essere presto superate».
Jonatan Montanariello invita l’amministrazione di Cona a convocare subito una Conferenza dei servizi tra i Comuni interessati, la Città metropolitana e Veneto Strade affinché possa esserci l’accelerazione definitiva: «Il transito di mezzi pesanti lungo la strada 516, che attraversa il centro abitato di Pegolotte, va eliminato in quanto pericoloso per la sicurezza. È una questione che si trascina da tempo, e che ha portato anche a una mozione in consiglio comunale dei rappresentanti della lista Insieme per Cona, Necchio e Bottin, approvata all’unanimità».
sabato 1 maggio 2021
TRE NUOVI INTERVENTI NELLE AREE VERDI DEL TERRITORIO CAVARZERANO, RIVOLTE PRINCIPALMENTE A BAMBINI E SPORTIVI
Nell’ambito della riqualificazione e valorizzazione delle aree verdi pubbliche del territorio comunale di Cavarzere, e data la volontà espressa dall'amministrazione di creare aree attrezzate destinate a differenti fasce d’età, l'ente ha individuato alcune azioni di promozione sociale, sportiva e ludica nel territorio. L’importo complessivo necessario alla fornitura e posa delle attrezzature è pari a circa 50mila euro + IVA.
Tre sono gli interventi in atto: domani -lunedì 3 maggio- riaprirà quotidianamente il parco pubblico in via Aldo Moro, dopo che sono terminati i lavori principali e di maggior interferenza con le attività interne. Già lo scorso anno era stato attrezzato l'ambiente per i bambini più piccoli: ora lo spazio viene integrato per quelli di età maggiore, attraverso la sostituzione delle strutture esistenti con una che compendia più possibilità. È stata inoltre collocata un'altalena sopra apposita superficie in gomma antitrauma.
Gli addetti alla manutenzione stanno curando panchine e recinzioni, sostituendo i cancelli di accesso e installando gli opportuni cestini. Nei prossimi mesi arrivera1 un'ulteriore giostra per bambini con disabilità, protetta e immersa nel verde. Da domani il parco di via Moro sarà aperto tutti i giorni nelle ore diurne.
Al Villaggio Busonera, in via Manzoni, il Comune ha individuato l'area verde pubblica quale primo luogo per la promozione della zona, attraverso la posa di arredi destinati ai più piccoli quali una specula, una torretta, una struttura per arrampicata, lo scivolo e l'altalena. Anche questi saranno a breve integrati dall'attrezzatura inclusiva per bambini con disabilità.
Un secondo modulo interdisciplinare è stato infine installato nell'area esterna di via Tullio Serafin, considerato il riscontro positivo ottenuto dalla collocazione del primo "castello" per workout ginnico a corpo libero. A completamento ora figurano anche tre postazioni singole, che consentono ad atleti e società sportive di fruire di una sostanziale palestra all'aperto. L'intero progetto è a cura della responsabile del settore Lavori Pubblici, architetto Gabriella Guerrini, della coordinatrice Laura Costantini e di tutto il personale del settore.
Tre sono gli interventi in atto: domani -lunedì 3 maggio- riaprirà quotidianamente il parco pubblico in via Aldo Moro, dopo che sono terminati i lavori principali e di maggior interferenza con le attività interne. Già lo scorso anno era stato attrezzato l'ambiente per i bambini più piccoli: ora lo spazio viene integrato per quelli di età maggiore, attraverso la sostituzione delle strutture esistenti con una che compendia più possibilità. È stata inoltre collocata un'altalena sopra apposita superficie in gomma antitrauma.
Gli addetti alla manutenzione stanno curando panchine e recinzioni, sostituendo i cancelli di accesso e installando gli opportuni cestini. Nei prossimi mesi arrivera1 un'ulteriore giostra per bambini con disabilità, protetta e immersa nel verde. Da domani il parco di via Moro sarà aperto tutti i giorni nelle ore diurne.
Al Villaggio Busonera, in via Manzoni, il Comune ha individuato l'area verde pubblica quale primo luogo per la promozione della zona, attraverso la posa di arredi destinati ai più piccoli quali una specula, una torretta, una struttura per arrampicata, lo scivolo e l'altalena. Anche questi saranno a breve integrati dall'attrezzatura inclusiva per bambini con disabilità.
Un secondo modulo interdisciplinare è stato infine installato nell'area esterna di via Tullio Serafin, considerato il riscontro positivo ottenuto dalla collocazione del primo "castello" per workout ginnico a corpo libero. A completamento ora figurano anche tre postazioni singole, che consentono ad atleti e società sportive di fruire di una sostanziale palestra all'aperto. L'intero progetto è a cura della responsabile del settore Lavori Pubblici, architetto Gabriella Guerrini, della coordinatrice Laura Costantini e di tutto il personale del settore.
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