Pagine

sabato 21 dicembre 2013

IL TRISTE DESTINO DEI FRATELLI ZHU

Era il pomeriggio del 2 ottobre quando un cittadino cinese di 42 anni, Zhu Qige, è annegato all'interno della sua auto, caduta nel canale Botta. Quando, poco dopo, il suo corpo è stato recuperato dai pompieri, dall'auto sono uscite anche centinaia di paia di scarpe. Era la merce che il cinese stava portando a qualche sconosciuto committente e, probabilmente, era stata proprio l'urgenza della consegna a fargli trascurare la dovuta prudenza nel percorrere quella strada arginale.
Ma dove erano state fabbricate quelle scarpe?
Nella casa-laboratorio del cinese, in via Acquamarza alta n. 2, una ex scuola elementare che, nel tempo, è stata dismessa come edificio scolastico e destinata a casa popolare. Ieri quella stessa “casa” è stata visitata dai carabinieri e dallo Spisal, per un controllo sulla regolarità e sicurezza dell'attività di tomaificio che vi veniva svolta. E le condizioni in cui vi si svolgeva il lavoro erano talmente improponibili che i carabinieri le hanno filmate e divulgate con il video che si vede in questo blog e che si sono viste in parecchi canali tv.
Dopo la morte di Zhu Qige, l'attività era stata rilevata dal fratello, Zhu Qiliang che aveva continuato il lavoro nelle stesse assurde condizioni di pericolosità e inadeguatezza. E' anche possibile che i carabinieri abbiano avuto la percezione della irregolarità di quello che succedeva in quella casa proprio in concomitanza  con l'incidente e, alla prima occasione, abbiano preso i provvedimenti conseguenti.
In ogni caso, il secondo fratello, Zhu Qiliang, avrà pur lavorato in condizioni malsane per se stesso (probabilmente) e per i suoi connazionali "in nero" (sicuramente). Ma potrà ritenersi molto più fortunato del primo fratello che, a quel laboratorio improvvisato, ha sacrificato la vita.

Nessun commento:

Posta un commento