Martedì ci sarà la ripresa delle scuole, ma non per tutti. Infatti, l’Epifania ha portato un'amara sorpresa a centinaia di lavoratori che si occupano di pulizie e di accudienza nelle scuole: la riduzione, se non addirittura la cessazione, del proprio contratto di lavoro.
I sindacati di categoria denunciano una situazione oramai divenuta insostenibile e complicata sul versante pulizie e accudienza. Il nuovo appalto relativo ad oltre 500 istituti della Regione Veneto e vinto da Manutencoop prevede un taglio del 50% degli orari che si aggiunge a quelli già operati negli ultimi anni.
I bidelli sono in rivolta ed il sindacato è impegnato in una vertenza anche a fronte del fatto che esistono risorse aggiuntive cui si può ricorrere, almeno per limitare il danno.
Dal 2000 queste scuole, come molte altre nel Paese, hanno dovuto esternalizzare i servizi di pulizia, accoglienza e sorveglianza studenti (per la maggior parte sono materne e scuole dell’obbligo), attraverso una gara nazionale indetta dal Ministero della Pubblica Istruzione (Miur) che prevedeva, nel capitolato d’appalto, una serie di servizi e di ore per effettuarli.
Nel giugno del 2013 il lotto 9, Veneto e Friuli Venezia Giulia viene vinto da Manutencoop con un ribasso del 50%, in altre regioni il ribasso è inferiore, in altri è superiore. Risulta subito chiaro che i “patti” col Ministero non possono essere onorati, tanto più che con il decreto del Fare, la ministra, improvvidamente, utilizza i 70 milioni di risparmio della gara per “acquisire” nuovi docenti universitari.
La vertenza arriva sul tavolo della Presidenza del Consiglio dei Ministri che comprende come si sia di fronte ad un problema occupazionale e di servizi all’utenza grande come 3 o 4 volte l’Ilva di Taranto ma che è poco conosciuto e che di fatto si configura come una guerra tra poveri.
Il tempo corre velocemente ma si riesce a far si che la Presidenza del Consiglio faccia approvare un proprio emendamento alla legge di Stabilità, il 23 dicembre, che trova risorse per i mesi di gennaio e febbraio tali da poter garantire servizi e occupazione uguali al 2013 ed inoltre un tavolo governativo per dare soluzione definitiva al problema occupazionale entro il gennaio 2014.
Arriviamo all’oggi: Manutencoop, pur in presenza di queste risorse aggiuntive, si attiene strettamente al piano da lei delineato e, nonostante le nostre diffide, presenta contratti lavorativi decurtati anche dell’80%.
Persone con contratto da 20 ore settimanali a 5, da 38 a 18, in qualche caso il taglio è del 90%. Come si fa a vivere così?
Come si fa a pensare che i servizi vengano mantenuti anche nei minimi termini? Qui si distrugge la dignità e la qualità delle lavoratrici e del lavoro.È chiaro che non staremo fermi, le diffide sono partite, come pure le richieste di incontro in DTL (direzioni territoriali del lavoro), ne presenteremo una anche in Direzione Regionale del Lavoro per risolvere la questione. La nostra azione continua con lo sprone agli enti locali, perché si uniscano denunciando al Governo che molte scuole non potranno rimanere aperte o non sarà garantita la sicurezza e la salubrità dei luoghi.
La situazione è difficoltosa in quasi tutte le regioni e quindi sappiamo che l’azione delle OO.SS. nazionali è fondamentale per trovare le soluzioni sia al mantenimento dei livelli occupazionali sia a quello dei servizi erogati alla cittadinanza.
Chiediamo a tutti gli organi preposti di attivarsi per trovare le risposte certe che servono.
Mauro Bonato Responsabile della CISL di Chioggia Cavarzere e Cona,
Le lavoratrici delle pulizie nelle scuole, davanti alla sede Cisl di Cavarzere |
"Questo taglio è inaccettabile" dichiara Mauro Bonato "perché prevede decurtazioni insostenibili per i lavoratori del settore, che hanno visto nel corso di questi ultimi anni una continua riduzione dell’orario previsto nel contratto di lavoro. Ci siamo mossi in diverse direzioni, oltre che a livello ministeriale anche a livello locale con un incontro svoltosi lunedi 30 dicembre con il Sindaco del Comune di Cavarzere per far conoscere il disagio dei lavoratori e il rischio di vedere penalizzato un servizio così importante nelle scuole. Martedì" prosegue Bonato "chi sarà preposto per questo delicato servizio se il 70% delle ore è stato tagliato? Chi accudirà i bambini durante l’orario di permanenza nella scuola?
Ricordiamo che le lavoratrici oltre a svolgere le pulizie, svolgono il servizio di accudienza da oltre 15 anni con esperienza, dedizione e sensibilità visto che parliamo di bambini. Forse martedi ci troveremo al posto dei lavoratori storici delle pulizie presenti nelle scuole di Cavarzere, lavoratori socialmente utili reclutati dalle liste senza esperienza, con i bambini spaesati ed in difficoltà. Questo territorio ha già pagato a caro prezzo la crisi e non siamo disposti ad accettare un danno cosi forte per i lavoratori ( in totale 15) con un taglio del 70 % il loro stipendio, ricordando che sono contratti part time dai 10 ai 20 ore settimanali: una vera beffa".
Andrea Gaggetta e Andrea Stevanin della Fisascat Cisl di Venezia hanno chiesto un incontro con la Prefettura e la Provincia per risolvere questa intricata vicenda e si è in attesa di una proroga prevista nell'ultimo Decreto Ministeriale “Del Fare” sino al 28 febbraio 2014 per poi tentare di trovare una soluzione definitiva al problema.
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