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martedì 25 settembre 2018

IN FIAMME UN TENDONE ALLA EX BASE DI CONETTA: SALVI I RIFUGIATI, STRUTTURA RASA AL SUOLO

Attorno alle ore 12.45 un grosso incendio si è sprigionato in uno dei tendoni che ospitano 460 rifugiati alla ex base militare di Conetta. Il fumo è stato da subito molto visibile anche dalle località limitrofe, fino alla laguna e alle foci dei fiumi. Le fiamme sono partite forse dalla cucina, forse da una stufa elettrica all’interno della tensostruttura coinvolta, dove al momento si trovava una decina di persone, e per fortuna non si sono propagate altrove.
Nessun danno alle persone (gli stranieri sono usciti tutti), ingenti invece quelli alle cose: non è rimasto che lo scheletro della tenda e dei letti a castello. Per spegnere il rogo sono arrivati 5 mezzi dei vigili del fuoco da Cavarzere, Adria, Piove, Mestre con le autobotti, oltre ai carabinieri, alla polizia scientifica e alla polizia di Stato che coordina le indagini. Secondo gli inquirenti il fuoco ha quasi certamente natura accidentale, anche se non è impossibile l’ipotesi di un rapporto causale in reazione al decreto emanato ieri dal governo, che inasprisce tempi e modi di acquisizione della protezione umanitaria.

Il sindaco di Cona Alberto Panfilio ha tenuto monitorata la situazione al campo, dichiarando che «l’atto è di estrema gravità. Non possiamo essere sorpresi che una tendopoli possa prendere fuoco. Il governo non ha responsabilità per questo campo, ma sua è la responsabilità per non essere ancora intervenuto. Basta propaganda, non serve a nulla: Conetta si può chiudere in una settimana». Resta da capire, nel caso, dove andrebbero ricollocati i 460 ospiti.

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