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sabato 18 luglio 2020

ALLA PERIFERIA DI CAVARZERE RIMANGONO 24 NIGERIANI POSITIVI IN UNA CASCINA. CONTATTI TRA SINDACO E PREFETTO PER TRASFERIRLI

Sebbene la Prefettura di Venezia abbia acconsentito ieri allo spostamento di 6 migranti nigeriani, positivi al Coronavirus, dal centro di Cavarzere a una destinazione fuori città che non è stata resa nota (il pullman della Croce Rossa era diretto probabilmente nel Padovano), rimangono 24 i loro connazionali contagiati, tutti in stato di isolamento, entro una cascina privata all'estrema periferia del territorio comunale, in località Rovigata al confine con il Comune di Pettorazza. Questi pazienti provengono dalla Croce Rossa di Jesolo.

Ieri pomeriggio, nonostante sulle prime non fosse stato autorizzato dalla Questura, in piazza della Repubblica si è tenuto un sit-in di protesta spontaneo da parte di alcuni cittadini, senza bandiere di partito. Il timore è che dalla residenza coatta della quarantena, qualcuno fuoriesca: ma la zona è presidiata dalle forze dell'ordine, e anche il sindaco Henri Tommasi -il più duro nei confronti del prefetto Zappalorto- sta tenendo contatti serrati con l'ente sovraordinato affinché i migranti in questione vengano collocati in una struttura più idonea ed esterna al Cavarzerano.

Il consigliere di opposizione Emanuele Pasquali ha protocollato intanto una richiesta di consiglio comunale straordinario: «Siamo esterrefatti per il comportamento della Prefettura - ha dichiarato l'esponente della minoranza - che probabilmente ha adocchiato sulla cartina il luogo più lontano da Venezia dove mandare questi ragazzi, come era stato per l'ex base di Conetta. Ancora una volta la parte meridionale della provincia viene calpestata, non è giusto trattare un paese in questa maniera.
Non ci deve essere colore politico, ma prendere posizione nei confronti di un'emanazione del governo. Jesolo avrà la propria stagione turistica da preservare, ma i cavarzerani non sono di serie B». Pasquali conclude suggerendo una soluzione già adottata in Calabria, dove i richiedenti asilo positivi al virus sono stati trasferiti all'ospedale romano del Celio: «Serve una struttura sanitaria dove possano guarire dal Covid».

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