Quindici nuovi positivi in quattro giorni, il doppio esatto rispetto al numero già esistente. Diventa un caso la recentissima escalation dell'infezione virale nel Comune di Cona, dove i numeri sono esplosi tra i rilievi effettuati giovedì scorso, 18 febbraio, e quelli di lunedì 22: a preoccupare, oltre alla plasticità delle cifre in sé, in un territorio che conta meno di tremila abitanti, è il fatto che i contagi riguardano bambini e ragazzini sotto i 15 anni. Per quanto infatti il Covid non sia letale nei confronti delle età più giovani, rimane alto il pericolo di trasmissione verso le fasce più anziane.
Il sindaco Alessandro Aggio ha riferito che gli operatori dell'ULSS 3 Serenissima stanno provvedendo al riscontro di tutti i contatti dei giovanissimi contagiati, mentre si sta cercando di risalire alla fonte. Alla scuola per l'infanzia, intitolata a San Giovanni Bosco, dopo la scoperta del primo caso di positività era stato sospeso il doposcuola: ma nel frattempo sono risultati positivi altri 5 bambini, con la conseguenza dell'isolamento per tutte le classi. Dal virus sono coinvolte anche due classi della scuola primaria d'Annunzio, che proseguono con la didattica a distanza, così pure la prima classe della scuola secondaria di primo grado, la Tito Livio. Nessuno dei trenta positivi attuali è comunque ricoverato: a Cona ci sono stati, in un anno, tre morti per il Coronavirus e 199 persone guarite.
A Cavarzere, intanto, coloro che sono attualmente positivi ammontano a 42, con cinque ricoveri e purtroppo due nuovi decessi che portano il totale a 33. In isolamento - comunica il sindaco Tommasi - sono 48 individui, e 801 i negativizzati dal febbraio 2020. Per quanto riguarda Chioggia, ieri il dato dei positivi è sceso per la prima volta sotto i cento nella seconda ondata: dai 1175 del 5 gennaio sono passati infatti a 92, con 18 ricoveri a fronte dei 47 di un mese fa, e 3695 negativizzati. Ma se durante la primavera del 2020 erano scomparse 32 persone, ora il dato totale porta la cifra a 136, con 104 deceduti fra ottobre e febbraio. L'unica speranza per frenare il virus, come noto, sta nelle vaccinazioni: in questi giorni l'ULSS 3 sta provvedendo a somministrare la prima dose alle persone nate nel 1940.
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