Il sindaco Henri Tommasi, a nome dell'amministrazione comunale, si fa portavoce dei molti inquilini assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica che in questi giorni si sono visti recapitare a mezzo raccomandata i nuovi canoni d'affitto, aumentati in maniera vertiginosa per effetto della nuova legge regionale n. 39 del 2017, entrata in vigore dal 1° luglio scorso. La norma prevede un nuovo meccanismo di calcolo degli affitti centralizzato a livello regionale, e sta mettendo in ginocchio anche a Cavarzere molte famiglie soprattutto di anziani. «Se da un lato riteniamo opportuno attuare controlli e misure che vadano a contrastare chi gode di un beneficio come un alloggio di ERP senza tuttavia averne un reale bisogno - scrive il sindaco - dall'altro riteniamo che la misura adottata sia assolutamente priva di efficacia, e che vada anzi a gravare sui nuclei più deboli, dal momento che non tiene assolutamente conto delle singole situazioni e delle caratteristiche degli assegnatari, limitandosi ad applicare uno schema matematico a tutti, indistintamente basato solo sull'ISEE».
Il primo cittadino trova «del tutto ingiustificati tali aumenti, soprattutto alla luce del fatto che non si tratta di alloggi di prestigio, e ATER non adempie quasi mai agli interventi di manutenzione straordinaria a cui sarebbe tenuta a rispondere, costringendo in questo modo gli inquilini ad intervenire economicamente e provvedere alla manutenzione straordinaria degli alloggi, oltre a quella ordinaria». Purtroppo gli effetti negativi dell'applicazione di questa legge si stanno facendo sempre più evidenti: il nuovo meccanismo di calcolo non prende in considerazione le fragilità dei nuclei familiari, che in molti casi si sono visti raddoppiare se nonaddirittura triplicare l'affitto.
«A tale proposito - prosegue Tommasi assieme all'assessora Heidi Crocco - come amministrazione ci facciamo portavoce di molti cittadini, che preoccupati si sono rivolti agli uffici comunali, e chiediamo alla giunta regionale, al presidente Zaia e all'ATER di rivedere questo metodo di calcolo dei canoni d'affitto, tenendo conto che non tutti i residenti delle case ATER sono in grado di sostenere aumenti così elevati. Chiediamo inoltre alla Regione di aumentare le risorse destinate al fondo di solidarietà per far fronte alle diverse criticità, e una maggior tutela per gli assegnatari più a disagio. Promuoveremo anche a breve un incontro pubblico, al quale inviteremo l'ATER a partecipare».
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